Perugia, 15 marzo 2017- Agli Architetti spetta un ruolo centrale nella tutela e trasformazione del Paesaggio. È stato riconosciuto in occasione dell’incontro di studio sul Piano Paesaggistico umbro, «Il Paesaggio in Umbria, trasformazioni e tutela», nella gremitissima sala conferenze della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. Si trattava di un incontro organizzato dalle Sovrintendenze in collaborazione con la Regione Umbria e appunto l’Ordine degli Architetti di Perugia per celebrare la prima «Giornata Nazionale del Paesaggio, Soprintendenze aperte», un modo per comunicare al pubblico cosa la Regione sta facendo per migliorare la tutela del Paesaggio umbro.
Padrona di casa, la Soprintendente Marica Mercalli in apertura di convegno ha riconosciuto agli Architetti un ruolo da protagonisti e annunciato che nel giro di un anno l’Umbria sarà la terza regione italiana a dotarsi di un Piano Paesaggistico Regionale, oltre a ricordare a tutti i presenti le imminenti semplificazioni normative in arrivo.
A distanza di un mese dal convegno sul terremoto, è stata la Soprintendenza a coinvolgere l’Ordine degli Architetti chiamando il presidente Paolo Vinti quale relatore e unico interlocutore degli ordini professionali. Vinti, chiamato a trattare il delicato tema «Dalla Convenzione Europea del Paesaggio: diritti e responsabilità» ha recepito il segnale di apertura e voluto manifestare «sentiti ringraziamenti alla Soprintendenza e alla Regione per avere voluto condividere con noi, operatori sul territorio e appassionati, una partecipazione che ci onora. Vogliamo continuare a collaborare da punti di vista diversi per un fine comune - ha proseguito -. Occorre una continua visione e presa di coscienza da parte di tutti cittadini per capire l’importanza del Paesaggio quale bene collettivo, inteso come territorio con la sua parte sentimentale e la sua parte economica, ovvero portatrice di posti di lavoro. Mi aggancio alla Convenzione Europea, i paesaggi cambiano e anche l’Umbria, seppure preservata per anni. Il territorio comporta diritti e responsabilità per ciascun individuo e la sua tutela deve essere attiva, non congelata, in equilibrio tra bisogni, economie e ambiente. L’attuale profonda crisi identitaria e culturale, lo stesso sisma e la necessaria ricostruzione, rappresentano una occasione da non perdere per restituire nuova linfa ai territori. Dobbiamo ricostruire un tessuto sociale, un’economia, una vocazione in una visione complessiva. E anche per questo serve una nuova legge sull’Architettura, l’Italia è uno dei pochi paesi in Europa a non averla. La aspettiamo da quarant’anni anche perché urge delimitare i confini tra i vari soggetti che operano nel campo delle trasformazioni».
All’Architetto Giovanni Moriconi, dirigente Servizio Pianificazione e Tutela Paesaggistica della Regione Umbria, è toccato il compito di raccontare l’evoluzione del Piano Paesaggistico Regionale allo studio ormai dal lontano 2006, «un piano complesso riguardante l’intero territorio regionale e che una volta approvato sarà strumento destinato a prevalere su tutti gli strumenti e i piani che hanno incidenza territoriale. La nostra ambizione è diffondere la consapevolezza di una risorsa straordinaria per la crescita culturale di chiunque abbia un ruolo nella trasformazione del territorio».