REDAZIONE UMBRIA

Laurea honoris causa alla direttrice dell’Unesco

Il riconoscimento è stato consegnato a Irina Bokova alla presenza del ministro Giannini

SOTTO I RIFLETTORI La direttrice dell’Unesco Irina Bokova

SOTTO I RIFLETTORI La direttrice dell’Unesco Irina Bokova

Perugia, 15 febbraio 2016 - HA EVIDENZIATO «la necessità di un rafforzamento della lotta contro la radicalizzazione, l’intolleranza e l’ignoranza» il direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, nella lectio doctoralis tenuta oggi all’Università per Stranieri di Perugia dove ha ricevuto la laurea honoris causa in Relazioni Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo. Le armi da utilizzare sono «l’istruzione, la cultura, la conoscenza e l’informazione, al centro del mandato Unesco», perché, secondo Bokova (candidata a segretario generale dell’Onu) «mai nella storia recente la cultura è divenuta a tal punto bersaglio e oggetto di sistematica distruzione, come accade oggi in Medio Oriente».

LA CERIMONIA di conferimento della laurea si è svolta nell’aula magna di Palazzo Gallenga alla presenza del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e della presidente della Regione Catiuscia Marini. Il ministro ha definito Irina Bokova «amica in casa di amici». «Il mondo ci chiede di aumentare la qualità della cooperazione internazionale - ha detto ancora la Giannini - ed è questo il motivo per cui sono nate l’Università per Stranieri (della quale è stata rettore, ndr), che insegna e promuove l’identità italiana nel mondo, e l’Unesco, che è l’attore globale delle relazioni internazionali». Il ministro Giannini ha poi sottolineato come il «credo» dell’Unesco, «istruzione per tutti», sia molto vicino a quello della Stranieri, anche perché, come recitano i valori fissati nella costituzione dell’organizzazione mondiale, «è nella testa delle persone che si crea la pace». Il rettore Giovanni Paciullo, rivolgendosi alla direttrice Unesco e prima di conferire la laurea a Bokova, ha sottolineato che «la prospettiva sulla quale sono ordinate le nostre linee di impegno la ritroviamo nell’idea di un ‘nuovo umanesimò, da lei compiutamente rappresentata in questi anni».