Città di Castello, 16 giugno 2017 - Le nocciole per la Nutella o quella dei cioccolatini Ferrero Rocher? Potrebbero venir prodotte in Alta Umbria. C’è una nuova opportunità agricola per il settore e si chiama nocciola. Si cercano agricoltori interessati a investire in questo comparto che interessa assai l’industria alimentare e che potrebbe produrre guadagni rilevanti in alternativa a coltivazioni come grano, mais e girasole. E ieri mattina erano molti gli imprenditori agricoli che si sono ritrovati a Città di Castello nella sede della Fat (Fattoria Autonoma Toscana), dove i tecnici dell’azienda Ferrero hanno sostenuto le ragioni di questa coltura che a regime (cioè dopo cinque anni dall’innesto dell’albero) potrebbe produrre un reddito medio tra i tremila e i cinquemila euro ad ettaro.
Alla riunione tecnica sulla coltura del nocciolo erano presenti l’assessore regionale Fernanda Cecchini con Augusto Buldrini, dirigente del servizio Agricoltura, e due rappresentati della Ferrero: Fabio Piretta, project leader del progetto Nocciola Italia, e Romeo Stelliferi, tecnico della Korvella Italia, società che per Ferrero segue lo sviluppo tecnologico della coltura. A coordinare il summit, il presidente della Fat Fabio Rossi; platea composta da molti coltivatori della Fattoria e della ProAgri, insieme ad operatori del settore agricolo del territorio.
Il piano denominato Nocciola Italia impegna la Ferrero nella promozione verso gli agricoltori di questa coltura, in ragione della crisi cha ha investito la Turchia (proprio nel settore specifico), prima produttrice mondiale. L’Italia è al secondo posto per la produzione di nocciole, che si localizza essenzialmente in quattro regioni: Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia (nelle prime due la coltura è in forte crescita). Va detto che non è una coltivazione alternativa al tabacco: si sviluppa in collina su terreni vocati e con disponibilità irrigua (microirrigazione). Il nocciolo entra in produzione dopo il quinto anno e da allora la resa cresce fino a stabilizzarsi verso l’ottavo-nono anno, con una vita utile di almeno 30 anni. Il costo d’impianto della coltura si aggira sui diecimila euro ad ettaro (tra acquisto delle piante, irrigazione e sistemazione del terreno).
La resa media va dalle 3 alle 4 tonnellate ad ettaro di nocciole nel Viterbese e di 1,6-2,5 tonnellate ad ettaro in Piemonte. Alla voce costi annuali di gestione si legge: circa tremila euro ad ettaro. Il reddito medio lordo potrebbe essere all’incirca di 7.500 euro a ettaro.