{{IMG_SX}}Forte dei Marmi, 18 agosto 2009 - Regge, anche senza mantenere le promesse. Forte dei Marmi non è più, e da tempo, il buen retiro per chi si vestiva alla marinara. E’ piuttosto un grande showroom guardato di traverso da chi vorrebbe ritrovare i vecchi colori, le vecchie stoffe, il vecchio borgo di un tempo e vissuta invece con vorace compulsione dai nuovi ‘spender’ che seguono la regola del «compro dunque sono».
C’è chi ci capita per un giorno e chi per una settimana, ma un salto al Forte è sempre d’obbligo. C’è chi ci va per farsi ammirare e chi per copiare idee, atteggiamenti, modi e mode. E poco importa se un tempo si emulavano le Marie Bellonci o i Carlo Carrà o gli Agnelli in blocco piuttosto dei Billy Costacurta e Martina Colombari (la coppia ha aperto di recente il ristorante Cocoà), o di Andrea Pirlo che ha comprato casa. Delle grandi casate restano gli affezionati Massimo Moratti o Fernanda Giulini, che tuttavia s’incontrano più facilmente in centro nella bassa stagione.
Ma se cambiano i frequentatori e alle vecchie botteghe artigiane sono subentrate le grandi firme, l’ambiente resta lo stesso: il grande polmone verde di Roma Imperiale e di Vittoria Apuana con le ville da favola, le spiagge con le cabine di legno e lo spazio tra gli ombrelloni «che fanno tornare i clienti», conferma Paolo Corchia, presidente degli albergatori della Toscana ricordando che benché la crisi si senta l’agosto per ora ripaga un luglio fiacco, soprattutto grazie a una clientela affezionata che trova alberghi (da tutti i prezzi, ndr) a conduzione per lo più familiare e accogliente. Il Forte resta «Il Forte».
Anche se aumenta l’esercito dei ‘cafonal’ che si muovono ovunque con ostentata malagrazia. Ne sa qualcosa Colomba, la signora che mantiene lindi i bagni del frequentatissimo Caffè Principe. Perché alla fine sono tanti i «vips» come li chiamano usando di proposito un’esse di troppo i fortemarmini veraci a cui basta un’occhiata per riconoscere subito i parvenu.
Ma tante sono anche le famiglie. «Anche stavolta gli affitti hanno retto, nonostante una leggera flessione», conferma l’ex presidente delle agenzie immobiliari Carlo Salvatori. Su oltre 9mila case, 4mila circa vengono regolarmente date in affitto per l’estate. E i bocconcini, le ville da 50mila euro a stagione, sono le prime a essere date via. Tanti russi danarosi, ma anche tanti industriali del Nord.
Molti la casa se la sono comprata e i due o tre mese di un tempo sono stati sostituiti dalle settimane, dai weekend allungati. E chi ci sta di più sono i russi danarosi. «Ma si cominciano a vedere anche i russi normali» ironizza Francesca, appassionata informatrice turistica constatando che a differenza degli anni passati la crème de la crème dei villeggianti la si trova più in agosto che non in luglio (segno di una battuta d’arresto del vecchio ceto medio). E se quest’anno può essere segnato come l’anno dei francesi e degli olandesi, non mancano però i tedeschi che preferiscono sistemarsi in campeggio (c’è solo nei paesi vicini), gli inglesi giovani e vecchi e tanti gli italiani. Che magari riducono i giorni, ma non rinunciano all’albergo. Hotel grandi e piccoli registrano infatti il tutto esaurito (ma solo in questo inizio agosto) e i turisti vengono dirottati a Marina di Pietrasanta e perfino a Viareggio o Lido di Camaiore.
E se i turisti lamentano carenza di collegamenti da e per l’aeroporto di Pisa o la stazione di Viareggio, in compenso promuovono l’accoglienza discreta e gentile dei fortemarmini. Nell’attesa, sottolinea Corchia, che il governo allarghi anche al turismo gli incentivi della piccola impresa: allineamento dell’Iva ai livelli europei, il Tremonti Ter, mutui bloccati e finanziamenti detassati.
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