Viareggio, 22 giugno 2011 - "SE ACCETTANO di ammettere anche le ragazze operate al concorso di Miss Italia sono pronta a fare un passo indietro e chiudere la manifestazione che organizziamo da 19 anni. Vorrebbe dire che abbiamo vinto la nostra battaglia". E’ una Regina Satariano che non si dà per vinta quella che commenta l’azione dell’ufficio legale di Miren srl e Miss Italia srl le due società della famiglia Mirigliani che organizzano lo storico concorso di bellezza più seguito nel nostro Paese e fuori dai nostri confini. Lo studio legale Sammarco di Roma ha intimato agli organizzatori di Miss Trans Italia e dei titoli satellite (Miss Portamento Trans, Miss Trans Italia Sudamerica) a soprassedere dall’organizzare l’edizione 2011 del concorso con questa dicitura, rassegna che secondo calendario si deve concludere il 27 agosto 2011 al Priscilla Caffè di Torre del Lago. L’avvocato Piermilio Sammarco contesta che l’associazione di qualsiasi parola ai termini Miss Italia ingeneri confusione circa l’identità di chi organizza il concorso di bellezza.
"Noi — spiega il legale — non abbiamo nulla contro i transessuali. Ci mancherebbe. Stiamo solo conducendo da anni una battaglia per bloccare qualsiasi iniziativa dei concorsi di bellezza che utilizzano impropriamente le parole Miss Italia. Nel caso specifico non si tratta più di un concorso che ha valenza locale perché nel 2008 è stato registrato il marchio ‘Miss Trans Italia’ e le selezioni vengono organizzate su tutto il territorio nazionale e promozionate via Internet e non solo. La nostra battaglia legale si rivolge anche verso coloro che associano Miss Italia anche a particolari del corpo femminile come lo sguardo, gli occhi. La scelta del transessuale non c’entra. Il marchio registrato così com’è appare lesivo dei diritti privativi industriali".
 

PER ORA c’è l’intimaziona a soprassedere ma lo studio legale Sammarco non esclude azioni anche con richieste risarcitorie dei danni.
"Starà alla signora Patrizia Mirigliani decidere — spiega l’avvocato Sammarco — . Intanto c’è la diffida a cessare immediatamente qualsiasi iniziativa commerciale, promozionale o pubblicitaria contenente la dicitura Miss Trans Italia".
La notizia è arrivata ieri mattina a Regina Satariano che ha subito informato il Movimento italiano transessuali di cui è una leader nazionale e anche alcuni personaggi pubblici che in questi 18 anni hanno presenziato se non addirittura presentato il concorso: da Vladimir Luxuria a Platinette, da Paola Concia a Fabio Canino.
"Secondo me — dice Regina — si tratta di una presa di posizione assurda per vari motivi. Inanzitutto il concorso è da sempre nazionale nale e non è nato come selezione locale per poi diventare nazionale".
Regina fa un passo indietro e ricorda quell’estate 1992 quando nacque l’idea di realizzare il concorso.
 

"SAPEMMO della vicenda che aveva coinvolto Lisa Visconti. Era una ragazza trans operata che aveva partecipato a una selezione di Miss Italia in Campania, vincendola. Poi arrivò la spiata. Le altre ragazze fecero sapere che era operata e le venne tolto il titolo e non potè proseguire il concorso. Proprio su quella scia decidemmo di realizzare una manifestazione che, al contrario di quanto accade per Miss Italia, è aperta alle ragazze che hanno cambiato sesso subendo un intervento. Facemmo subito delle selezioni in molte regioni italiane. Ora, dopo 18 anni, c’è questa presa di posizione che da un certo punto di vista mi fa piacere perché vuol dire che il concorso che abbiamo creato si è ritagliato un suo spazio importante".
Ma a livello legale quale sarà la strategia? "Ho passato tutta la documentazione al nostro studio legale — continua Regina — ed entro domani si pronunceranno. Per ora ribadisco che la finale si terrà regolamente al Priscilla. Tra l’altro il titolo di miss portamento tra le fasce di Miss Italia non esiste".