Viareggio, 7 settembre 2017 - Le bottiglie di vodka (ovviamente vuote) sono lì mezze sepolte nella sabbia. Sono la miglior testimonianza per capire che cosa è successo la scorsa notte in un bagno di Città Giardino, il bagno Leda letteralmente preso d’assalto da vandali in preda ai fumi dell’alcol. E forse non solo.
Lo scenario è stato raccapricciante per i bagnini appena sono arrivati alle cabine e alla battigia. La casina dei giochi per i bambini era stata distrutta e mandata in mille pezzi; una barca a vela è stata messa in mare e lasciata alla deriva. Stessa sorte toccata al pedalò con le canoe, a una tavola da surf, alle spiaggine (le sedute per prendere il sole a riva). Tutti finiti in mare. Alcuni pezzi addirittura trascinati dalla corrente notturna fino alle boe. Insomma una spiaggia attrezzata letteralmente devastata. Senza un motivo, senza una ragione. Se non quella che anima gli stupidi che per divertirsi hanno bisogno di ubriacarsi e fare danni a destra e a manca.
Non è la prima volta che viene preso di mira uno stabilimento balneare, soprattutto a Città Giardino. Solo che questa volta i danni sono particolarmente ingenti. Considerando che per esempio la barca a vela lasciata galleggiare alla deriva ha subito dei colpi importanti alla chiglia che dovranno essere verificati e controllati. Così come dispiace l’accanimento su uno spazio che era stato creato per i bambini.
«Uno scempio inaccettabile – tuona il giorno dopo Rossella Settepassi che gestisce il bagno insieme a Paolo Vannucci – che ha colpito in maniera scellerata e indiscriminata le nostre stutture. E bello che paghiamo anche una quota per la vigilanza notturna. Ma evidentemente questi vandali hanno atteso che la vigilanza passasse e facesse il suo giro e poi sono entrati in azione. Anche quelli per la vigilanza notturna sono soldi buttati via». Ai titolari del bagno non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine, anche se agli investigatori hanno manifestato qualche sospetto. «Combinazione c’era vicino a noi – spiega Rossella – una festa di compleanno. Non credo che tutto questo macello lo abbiamo fatto gli immigrati o i profughi. Questi sono tutti ragazzi di Viareggio. E forse i genitori farebbero bene a controllare un po’ meglio quello che fanno i loro figli».