REDAZIONE VIAREGGIO

Uccisa dall'ex della mamma. "Antonio picchiava mia moglie. E lei era ritornata da me"

Ezio e Donatella s’erano fatti una famiglia. Poi la crisi e ora il dramma

Donatella Rago, madre di Nicolina Pacini uccisa da Antonio di Paola

Viareggio, 21 settembre 2017 - Ezio e Donatella si erano conosciuti a Viareggio e in città avevano deciso di mettere su famiglia. Erano momenti felici per loro. Dalla loro unione sarebbero nata prima 15 anni fa una bellissima bambina e poi 12 anni fa un maschietto. Una famiglia come tante altre. Due persone umili che hanno sempre cercato di non far mancare niente ai loro figli. Lui, Ezio, da una decina di anni fa da guardiano ai bagni pubblici ai Giardini d’Azeglio; lei, Donatella, ha fatto la badante e la donna delle pulizie. Dove capitava. Un’esistenza comunissima pur fra tante difficoltà. Economiche e non solo. Nulla comunque che potesse far pensare a un’evoluzione così drammatica, a una tragedia come quella avvenuta ieri mattina in provincia di Foggia.

La relazione fra Ezio e Donatella era finita dopo 7-8 anni. Cose che succedono. Donatella torna al paese d’origine nel Foggiano, portandosi dietro i suoi figli, a Ischitella nel Gargano. E’ qui che Donatella ha conosciuto un altro uomo, Antonio Di Paola. Con lui ha convissuto due anni. Ben presto sono sorti i problemi all’interno della coppia e l’uomo – con alle spalle qualche piccolo precedente penale – si è dimostrato subito violento. «La picchiava» dice oggi l’ex marito da cui la donna, circa un mese fa, si è rifugiata, qui a Viareggio, forse per cercare quella pace, quella serenità, quella tranquillità che aveva perso del tutto. I figli invece sono rimasti a Ischitella nella casa dei nonni materni, a loro affidati dai servizi sociali del comune del Gargano.

Ma neppure a Viareggio Donatella poteva sentirsi al sicuro. Le minacce la raggiungevano fin qui ogni giorno. In maniera assillante, maniacale. Intimidazioni sempre più gravi. Che andavano a riguardare anche i figli della coppia. Minacce a cui purtroppo l’uomo ha dato seguito. Donatella ed Ezio si erano rivolti ai carabinieri e agli assistenti sociali «Ma le nostre denunce – accusa adesso il padre – non sono state ascoltate e non sono state prese in considerazione». Nessuno poteva immaginare che la rabbia per una relazione finita venisse sfogata con tanta brutalità e atrocità nei confronti di una ragazzina di 15.

Ieri pomeriggio papà Ezio e mamma Donatella sono andati in treno a Foggia. «Se l’è presa con mia figlia, se l’è presa con mia figlia». E’ un urlo disperato quella della madre. Un’angoscia a lungo covata dentro per le continue minacce a lei e alla sua famiglia.

pdg