
I giovani si schierano dalla parte dei più fragili e utilizzano il loro linguaggio per difenderli. #nessunotocchiinonni è il titolo di una campagna di comunicazione lanciata dal Comune e dall’Università per prevenire il fenomeno delle truffe agli anziani. Nei primi 8 mesi del 2019 sono stati 151 gli episodi denunciati in provincia, ma si stima che il 50% dei casi sfugga, perché le vittime per vergogna preferiscono nasconderli. "Le truffe non sono un problema degli anziani, ma dell’intera società - ha detto Flavio Antonio Ceravolo, docente del dipartimento di Scienze politiche -. Spesso chi le subisce poi accusa disturbi di salute e una forte insicurezza". Con 32mila euro messi a disposizione dalla Prefettura, è quindi stata realizzata dagli studenti universitari una campagna da mandare in onda in tv, da pubblicare sui giornali e i social rivolta a figli, nipoti e caregiver delle persone anziane.
I ragazzi hanno studiato insieme alla polizia locale come avvengono le truffe e hanno realizzato degli spot per spiegare come reagire e creare una rete di sorveglianza. "Non è più ammissibile assistere ad anziani ai quali vengono sottratti soldi o oggetti preziosi ricordo di una vita" ha aggiunto il sindaco Fabrizio Fracassi. E, secondo il comandante della polizia locale, Flaviano Crocco "occorre prevenire gli episodi perché è difficile contrastarli. In una nostra indagine avevamo rintracciato l’auto usata, ma risultava intestata a Christian De Sica perché clonata". La campagna è stata elaborata da 3 gruppi di studenti che hanno realizzato altrettanti spot televisivi da 30 secondi ciascuno su 3 differenti truffe, una campagna stampa con uscite settimanali e un piano editoriale social su Facebook per chi ha dai 35 ai 55 anni e su Instagram per la cosiddetta generazione Z che ha dai 18 ai 25 anni e deve imparare a difendere i nonni.
Manuela Marziani