DANIELA CARLA'
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Recovery Plan, "Puntare sul lavoro di qualità e assunzioni di giovani e donne"

Daniela Carlà ('Noi Rete Donne'): "Necessario concorrere alla realizzazione del Piano, affinché le scelte effettuate non rimangano parole sulla carta"

Daniela Carlà

Daniela Carlà

Roma, 12 maggio 2021 - Il recente vertice informale Ue di Porto si è chiuso all'insegna di una maggiore consapevolezza della necessità di rafforzare i diritti sociali e le politiche occupazionali, soprattutto per le donne e per i giovani.

Il Presidente del Consiglio italiano è stato molto esplicito su questo. E' sufficiente quanto scritto nel nostro Pnrr? I limiti nell'impianto e nella dislocazione delle risorse sono stati da più parti evidenziati, e le analisi conseguenti saranno utili nell'interlocuzione con la Commisione e nelle tappe successive. Altrettanto utile e però rimarcare gli interventi positivi che dovrebbero generare un impatto significativo sull'occupazione femminile, contrastando il sommerso e promuovendo occasioni di lavoro di qualità. Bisogna concorrere alla realizzazione del piano, affinché le scelte effettuate esplichino le proprie potenzialità e non rimangano parole sulla carta. In particolare, devono essere valorizzate politicamente e definite tecnicamente le importanti previsioni "dirette a condizionare l'esecuzione dei progetti all'assunzione di giovani e donne" e a prevedere l'inserimento di specifici criteri premiali negli appalti.

Il Pnrr contempla infatti l'indicazione nei bandi di gara, come requisiti necessari e, in aggiunta, criteri orientati verso gli obiettivi di parità. 'Poteva sicuramente essere scritto meglio, a dire il vero, ma quel che conta è concentrarsi sull applicazione, non facile, di queste importantissime scelte. Anche perché è sul fronte delle difficoltà attuative e della concretezza che rischiano, come sempre, di naufragare tutte le buone intenzioni. Vale anche per il meccanismo della certificazione di genere, introdotta anche essa nel piano. Si tratta di una misura in astratto non nuova, considerando che già nel 2007 era stata concordata, correlata alla premialità e con una dote di risorse dedicate, ma poi non è decollata.

Nell'ottica dell'implementazione del piano 'Noi rete donne' ha organizzato un ciclo di approfondimenti specifici sugli strumenti indispensabili per il recovery plan, in particolare sull implementazione di statistiche, sulla valutazione di impatto e sui bilanci di genere, necessari per l'utilizzo delle risorse pubbliche in ogni caso. Non proponiamo esercizi aggiuntivi per affiancare l'abituale gestione. Dalla declinazione di genere scaturisce un salto di qualità, necessario all'agire complessivo della pubblica amministrazione.

Ne consegue, infatti, l'affinamento della strumentazione, un contributo determinante alla diffusione generalizzata della cultura della valutazione,la maggiore consapevolezza sullutilità di implementare banche di dati amministrativi di qualità, una più trasparente lettura dei bilanci pubblici e della correlazione tra gli obiettivi perseguiti e l'utilizzo delle risorse pubbliche. Non prospettiamo laboriose appendici dunque, o peggio ancora, nuovi adempimenti, ma mezzi indispensabili per una buona amministrazione. E, per di più, utili affinché le risorse del recovery, la cui possibilità di utilizzo è subordinata all'avanzamento effettivo delle riforme, arrivino per davvero.nel nostro paese.

Anche il paragrafo della certificazione deve essere affrontato come opportunità per includere la capacità di promuovere e garantire con trasparenza il riequilibrio di genere tra i fattori rilevanti per la reputazione delle imprese, alla quale fa riferimento il codice degli appalti.

Insomma, la certificazione non dovrà essere vissuta come un appesantimento burocratico ulteriore. Ma non va neppure rimosso il rischio che ciò avvenga.Occorre lavorare sulle procedure e sugli obblighi già esistenti, semplificando e innovando al tempo stesso, senza barocchismi normativi,evitando di sovrapporre interventi e di propporre la creazione di nuovi uffici o, ancor peggio, di una nuova authority. Un esempio? Si potrebbe attribuire un ruolo sul riequilibrio di genere e la trasparenza nelle cariche pubbliche all'authority per l'anticorruzione e la trasparenza ripensandone le attribuzioni che, cosi come attualmente disegnate, rischiano di addensare equivoci e distorsioni Ne guadagnerebbe la funzionalità e la credibilità dell' authority, non solo la politica per il riequilibrio di genere. E si eviterebbe l'istituzione di nuove autority e di ulteriori uffici. Insomma, vi è da svolgere un gran lavoro, rigoroso e puntuale, che impegni tutti i pubblici poteri e al quale l'associazionismo delle donne può e deve concorrere.

Due le scelte di fondo indispensabili. La prima è quella di sviluppare l'abitudine a un pensiero lungo, correlando presente e prospettive. Aiuta a evitare errori .Anche qui ricorro a un esempio. La centralità del rafforzamento della rete degli asili nido è palese. Ma non si pensi solo agli edifici, si ragioni sul reperimento delle risorse per le assunzioni di personale, per farli funzionare. Ho vissuto, come dirigente generale nella Pa delle politiche del lavoro prima e dell'immigrazione poi (esperienza non conclusa perché spostata da quegli incarichi con la legge sullo spoil system, dichiarata successivamente incostituzionale), l'avvio della rete dei servizi dell'impiego. Oramai 20 anni fa. Era chiaro già allora nel negoziato europeo come il problema principale fosse costituito dal reperimento delle risorse per le assunzioni di personale qualificato, nodo che non si risolve moltiplicando le risorse per gli edifici.

Oggi, per gli asili nido, si ripropone la stessa priorità. E' necessario, quindi, ragionare tenendo chiari gli obiettivi di medio periodo e la funzionalità degli interventi. Ma vi è un'altra opzione di fondo irrinunciabile La realizzazione del piano dovrà procedere parallelamente al diffuso riequilibrio di genere in tutti i luoghi in cui si elabora, si decide, si valuta. Non è  un altro tema,non riguarda una differente agenda. Bisogna evitare dissipazione di risorse, sconfiggere miopia e parzialità, affinare la capacità di leggere la realtà, comprenderne le ultime accelerate trasformazioni, investire nelle innovazioni, assumersi la responsabilità di decisioni non fotocopiate e di modalità gestionali non rituali. Ci riusciremo solo valorizzando le capacità di tutti, disseminando parita di opportunità, promuovendo il riequilibrio di genere ovunque.