di Monica Pieraccini
Coni e cialde che nascono a Firenze, nel cuore della Toscana, e superano i confini nazionali, arrivando in Europa e oltre. L’obiettivo del 2021 è rafforzare la presenza sui mercati esteri, in particolare Canada, Svizzera, Russia, dove già sono stati mossi i primi passi, per portare nel mondo un prodotto che ha cambiato il modo di gustare il gelato. ‘Cono Firenze’ sfida la crisi del turismo e guarda con fiducia a un futuro sempre più internazionale.
L’azienda, oggi alla terza generazione e guidata da donne, è nata nel 1962, quando Onofrio Biagioli, con il sostegno della moglie Fosca, apre a Ponte a Ema, alle porte del capoluogo toscano, un piccolo laboratorio dove con stampi montati su una macchina, a quei tempi ancora manuale, dà il via alla produzione di coni per il gelato. "La nostra – racconta Giulia Biagioli – è una storia di un’azienda artigiana, una storia fatta di persone, che grazie all’esperienza e alla passione per il lavoro, ha superato il mezzo secolo. La qualità del prodotto e le tecnologie produttive sono il nostro punto di forza".
È negli anni Settanta, con l’acquisto dei primi macchinari automatici, che Cono Firenze inizia la sua vera e propria crescita, diventando un’azienda più competitiva sul mercato e in grado di soddisfare una domanda sempre maggiore. L’attività viene costantemente sviluppata e implementata dai due figli di Onofrio, Mauro e Paolo, che sin dall’inizio affiancano il padre per poi proseguirne il lavoro, introducendo nuove linee di produzione, innovando i macchinari e potenziando l’attività commerciale di vendita, oltre che di cialde, anche di una vasta gamma di articoli e prodotti per la gelateria. Oggi fanno parte dello staff anche le figlie dei fratelli Biagioli, Giulia, appunto, e Claudia, che affiancano i genitori nella gestione dell’azienda facendo tesoro dell’esperienza e della tradizione che provengono dal passato e guardando al futuro con la voglia di affrontare nuove sfide, stare al passo con l’evoluzione tecnologica, scoprire nuovi mercati per far conoscere nel mondo la bontà delle cialde.
"Facciamo 14 tipi di coni biscottati e 9 tipologie di arrotolati, poi vari tipi di cialde, i cialdoni per la panna e i dischetti. Nel corso degli anni – sottolinea Giulia – le nostre linee di produzione si sono evolute e ampliate. Adesso ne abbiamo 12, oltre ad una linea di imballaggio in fase di sperimentazione". L’azienda sta puntando sulla vendita di pacchetti formato famiglia, con coni, cialde e accessori, quali bicchierini e palette, rivolti all’asporto, in questa fase sempre più diffuso anche tra chi va in gelateria. "Com’è andato il 2020? senz’altro abbiamo risentito degli effetti che il Covid ha avuto sull’economia e sul turismo. Soprattutto nei centri storici delle città, a partire da quello di Firenze – dice l’imprenditrice - abbiamo registrato una flessione sui nostri prodotti ed è proprio questo che ci ha stimolati ad orientarci anche su una linea pensata proprio per l’asporto. Per un’azienda artigiana, con meno di 15 dipendenti, quale è la nostra – conclude – non è semplice investire in maniera snella e immediata ma anche stavolta, come è accaduto negli anni passati, stiamo cogliendo la sfida con riscontri positivi".
E per chi non conosce i prodotti Cono Firenze, nella sede situata nel comune di Bagno a Ripoli, si trova anche la sala dimostrazioni, un laboratorio attrezzato in cui viene fatta formazione gratuita a chi desidera avviare un’attività di gelateria o semplicemente vuole fare un corso di aggiornamento. Un’opportunità per conoscere un prodotto inventato in Italia, nel 1903, da Italo Marchioni, che lo brevettò negli Stati Uniti, dove era emigrato.