
Mario Draghi
Roma, 4 febbraio 2021 - Mario Draghi incontrerà le forze politiche oggi pomeriggio in uno studio di Montecitorio. Dopo aver ricevuto l'incarico dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di formare un nuovo governo, per l'ex numero uno della Bce arriva quindi il momento di sedersi attorno a un tavolo con i leader dei partiti per iniziare a dare forma a un programma in grado di tirare fuori l'Italia da una grave crisi economica e sanitaria. Un compito sicuramente non facile. "Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali possa emergere unità, la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all'appello del Capo dello Stato", ha rassicurato Draghi, che dopo il colloquio al Quirinale ha incontrato anche Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, presidenti di Camera e Senato. Prima del ritorno in Umbria, a Città della Pieve, il presidente del Consiglio incaricato si è inoltre recato a Palazzo Chigi per un faccia a faccia di oltre un'ora con Giuseppe Conte. Subito smentita l'ipotesi di un possibile ruolo dell'ex premier nel nuovo esecutivo: "E' destituita di fondamento l'indiscrezione secondo cui nel corso dell'incontro si sarebbe parlato di incarichi di governo per Conte".
Quattro le priorità sul tavolo: vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi dei cittadini e rilanciare il Paese. Per completare la missione, fondamentale sarà la potenza di fuoco messa a disposizione dall'Europa. "Abbiamo risorse straordinarie e la possibilità di fare molto per l'Italia, con lo sguardo attento al futuro delle nuove generazioni e al rafforzamento della coesione sociale", le parole di Draghi. Ora però è il momento di capire quale sarà il sostegno dei partiti e di che natura sarà il nuovo governo (se tecnico, politico o un mix di entrambi). Da Mattarella ha avuto carta bianca e tutto il tempo necessario a formare un esecutivo. Ma se c'è chi ipotizza il giuramento già nel fine settimana, c'è anche chi non esclude servano due giri di consultazioni per sciogliere l'intreccio tra maggioranza parlamentare e formazione della squadra di ministri. Intanto sono ore frenetiche per le forze politiche. Le delegazioni di Pd, Leu e Movimento 5 Stelle si sono riunite ieri in serata. "C'è la volontà di non disperdere il patrimonio comune costruito con grande impegno nell'ultimo anno e mezzo. Nel reciproco rispetto per le rispettive posizioni, abbiamo confermato l'idea di mantenere saldo quel leale rapporto che nel tempo è cresciuto e migliorato", il commento di Vito Crimi.
Al momento, comunque, nel Movimento 5 Stelle prevale il "no" al governo Draghi. Un'ala più dialogante, però, è per aprire un confronto prima di pronunciarsi. Il Partito Democratico ha messo in campo i suoi dirigenti di punta. Per il segretario Nicola Zingaretti, "Draghi è una personalità di grande prestigio, una forza e una risorsa apprezzata nel mondo. Ha posto i temi in maniera corretta rivolgendosi al Parlamento, ai partiti, alla politica e alle forze sociali per trovare insieme le risposte. Vedremo, ma sicuramente è una personalità che ha cominciato a interloquire in modo corretto". Dubbi e resistenze all'interno del centrodestra. "Abbiamo ribadito con nettezza che la strada maestra è rappresentata dal voto", ha spiegato Matteo Salvini al termine del vertice con Antonio Tajani e Giorgia Meloni. Il leader della Lega, tuttavia, ha aggiunto: "Siamo persone educate e realiste. Se il professor Draghi ci vorrà ascoltare andremo a capire e valutare". L'incarico a Mario Draghi "è un compito conferito a una persona di alto profilo. Valuteremo i contenuti e poi decideremo cosa fare", ha detto il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Nel tentativo di mantenere un fronte compatto, Giorgia Meloni ha invitato gli alleati a "giocare a carte scoperte". "Non c'è alcuna possibilità di una partecipazione da parte di Fratelli d'Italia al governo Draghi", ha scritto su Facebook Giorgia Meloni.