DAVID ALLEGRANTI
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La politica in trappola se vince la percezione

La posizione di Fratelli d’Italia è tutt’altro che avanguardista nel caso della candidatura a sindaco. Montomoli è stato coraggioso, ma anche ingenuo

Pecore Elettriche

Firenze, 5 marzo 2023 - La politica senese regala sempre grandissime soddisfazioni giornalistiche. Tra poche settimane, pochi mesi, Siena tornerà al voto insieme ad altre città della Toscana, tra cui Pisa e Massa. Dal 2018, stagione ad alto gradimento salviniano, quando sembrava che Matteo Salvini dovesse durare vent’anni, governa il centrodestra (a Massa governava). Luigi De Mossi, sindaco uscente a Siena, non vedeva l’ora di tornare a fare l’avvocato già il giorno delle elezioni e quindi non si ripresenta. La rinnovata coalizione di destra-centro, con Fratelli d’Italia a dettare la linea dopo il brillante risultato politico alle elezioni del 25 settembre, aveva dunque trovato il suo sostituto: Emanuele Montomoli, professore all’Università di Siena. Il quale però ha una colpa grave, agli occhi di Fratelli d’Italia: è fieramente massone, come ha detto parlando alla Nazione, affiliato alla loggia Montaperti di cui fa parte anche il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.

"Vorrei fare il sindaco - ha detto Montomoli - avendo come modelli Canzio Vannini a Siena, Lando Conti a Firenze e Ernesto Nathan a Roma". Non è finita bene. Fratelli d’Italia Siena, d’intesa coi vertici nazionali, ha deciso "di sospendere il percorso elettorale a fianco di Emanuele Montomoli", aggiungendo: Montomoli avrebbe governato bene, "nell’interesse di Siena", ma bisogna fugare "la percezione che si possa agire per logiche di gruppi ristretti". Anche il destra-centro, insomma, cede alle trappole della "percezione". La posizione di Fratelli d’Italia è tutt’altro che avanguardista. Montomoli è stato coraggioso, ma anche ingenuo. Ingenuamente coraggioso oppure coraggiosamente ingenuo. Solo per questo merita simpatia.

Credeva tuttavia di vivere in Francia, dove addirittura i premier come Manuel Valls qualche tempo fa o lo stesso Jean-Luc Mélenchon avevano dichiarato di appartenere o di aver fatto parte di logge. Invece vive in Italia e, nello specifico, in Toscana, dove la trasparenza nel rapporto con gli elettori diventa un problema di percezione. Insomma, ci sentiamo intimamente molto più a nostro agio se le cose non le sappiamo affatto, pur immaginando che probabilmente questo o quel sindaco o assessore fanno parte di qualche gruppo ristretto o setta. In Toscana la coalizione di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega sta facendo di tutto per farsi del male. A Massa, il sindaco Francesco Persiani, leghista, è stato sfiduciato in Consiglio con una mozione presentata da Pd e Sinistra e votata anche da Fratelli d’Italia. Il destra-centro è spaccato: i leghisti ripresenteranno il sindaco uscente sfiduciato, mentre gli affratellati italiani puntano sull’ex assessore ai Lavori pubblici Marco Guidi. Come finirà? Probabilmente non bene.

La Lega è furiosa, sparge accuse di tradimento, il sindaco ha detto che "questo non è un add io ma un arrivederci". Tra due mesi e mezzo si vota e il centrosinistra potrebbe riprendersi il Comune. Almeno a Pisa pare che non ci siano spaccature. Proprio nel momento in cui il Pd recupera vitalità con l’elezione di Elly Schlein, che ha messo fine al Pd che abbiamo conosciuto fin qui, il destra-centro si mette nei guai da solo. Proprio ora che in Toscana ci sarebbe, per Fratelli d’Italia, la possibilità di vincere la Regione nel 2025.

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