
Gino Strada e Massimo Moratti uniti dall’amicizia e dalla passione per l’Inter
Milano - Gino Strada e Massimo Moratti erano legati da un forte e duraturo legame di amicizia. Durante gli anni della presidenza all’Inter della famiglia, Emergency è stata al centro di varie iniziative insieme al club nerazzurro, il cui impegno sociale era ed è rimasto vivo in diverse esperienze, da Inter Campus (progetto fondato nel ’96 e tuttora in attività premiato anche dalle Nazioni Unite) fino alle tante attività di Corporate Social Responsability seguite da Alberto Bassani e da Javier Zanetti, che della società è tuttora vicepresidente. Ai tempi in cui era ancora tra i calciatori, invece, le multe comminate al gruppo finivano al termine della stagione in beneficenza, finanziando progetti della onlus fondata dal medico milanese. Non solo : nel 2010, quando i nerazzurri alzarono la Champions League, la società invitò i tifosi per una foto con il trofeo nella Sala delle Colonne della Banca Popolare di Milano, che collaborò all’iniziativa. Con una donazione a Emergency si poteva fare una foto con il prestigioso trofeo dalle grandi orecchie, conquistato dopo 45 anni dall’ultimo trionfo nella competizione europea. Più che delle attività organizzate insieme a Emergency, però, Massimo Moratti preferisce parlare della persona, di quel che ha realizzato, l’affetto che li legava al di là della comune passione per l’Inter, marginale rispetto a quanto nel mondo realizzava la onlus, alle vite che salvava dalla guerra.
Eravate molto amici. "Siamo molto amici (nell’intervista sottolinea il tempo presente, ndr). Proprio per questo l’improvvisa notizia è stata veramente uno choc".
Presidente cosa ricorda di quelle iniziative? "Siamo sempre stati in contatto nel corso degli anni e quindi sì, ci faceva piacere fare delle cose insieme".
Nel nome dell’Inter, per voi un orgoglio. "È vero, era un tifoso nerazzurro, anche se ovviamente negli ultimi tempi non aveva potuto seguire molto le vicende della squadra. Come non è stato facile per chiunque altro, data la pandemia".
Qual è il lascito di un personaggio come Strada? "Una persona da tutti ricordata per una notevole intelligenza, un uomo generoso e coraggioso, bravissimo nel suo mestiere. Ha aiutato veramente chiunque, non solo da lontano ma proprio fisicamente. Come chirurgo ha salvato dalla morte tantissimi malati e lo ha fatto andando nei posti più difficili del mondo".
Cosa lo rendeva un personaggio così speciale? "Il fatto di essere un esempio splendido di realismo legato a un sogno. Credeva nell’utopia della pace perché lui non la vedeva come tale, ma come qualcosa di possibile. Ci lascia una vita fatta di cose belle".