Livorno, 2 giugno 2017 - L’integrazione gira sulle due ruote di biciclette usate, rimaneggiate e infine riportate a nuova vita. Le mani sono quelle di quattro migranti accolti e inseriti nell’ambizioso progetto guidato da Arci Solidarietà. Sono già due le aste alle spalle della «CiclOfficina Contropedale», che si prepara a bandire la terza. Ancora una volta sarà l’attore livornese Michele Crestacci, affiancato da Francesca Ricci di Arci Solidarietà, a curare la realizzazione dell’asta. La prossima è in programma per il 10 giugno, con inizio alle 11, sempre al fondo di piazza Garibaldi che viene utilizzato anche come laboratorio. L’iniziativa si inserisce nella grande inaugurazione del progetto «Pop Up Garibaldi» di «Sicurezza in Garibaldi», interamente dedicato alla valorizzazione e rigenerazione urbana del quartiere, con il sostegno della Confesercenti Livorno. La nuova asta popolare si intitola «AstaLaBiciPop» e andrà in scena accompagnata – come di consueto – da un turbine popolare di pedali e manubri volanti.
La CiclOfficina Contropedale lancerà così direttamente dalla piazza la due giorni di eventi, iniziative e laboratori in programma per il lancio del «Pop Up Garibaldi», con la riapertura dei fondi sfitti affidati ad artisti, creativi e artigiani per stimolare un rilancio del quartiere che parta dalla partecipazione dal basso dei cittadini. «AstaLaBiciPop, per questa speciale occasione, darà alle bici rigenerate i nomi delle vie del quartiere Garibaldi e sarà accompagnata, musicalmente, dalla classe di percussioni del Maestro Renato Ughi del liceo musicale Niccolini Palli – ha spiegato Francesca Ricci – La volta precedente invece, ogni due ruote ha ricevuto il nome di un pittore. Riceviamo molte biciclette che i livornesi “rottamano”, il che ci permette di organizzare queste aste sempre molto partecipate. Spesso accade che le andiamo a ritirare noi stessi, privatamente. Le persone ci contattano e noi poi al momento del ritiro “tracciamo” la due ruote». Insomma, non c’è 2 senza il 3. Non c’è ruota senza raggio. Non c’è sole senza Africa. Ed è agli albori anche un progetto di una ragazza livornese, Giulia Tubino, che ha cominciato la produzione di borse da donna realizzate con camere d’aria. «E’ ancora presto per dirlo, ma forse riusciremo a presentarne qualcuna alla prossima asta». Il progetto di accoglienza funziona e per 4 ragazzi stranieri si è tradotto in una grande opportunità. «Per problemi di spazio al momento riusciamo a impiegare solo quattro operai – conclude Ricci – E ormai questo laboratorio è diventato un vero e proprio punto di socializzazione per il quartiere e non solo: un luogo di aggregazione, dove ci si ferma volentieri». Anche il contest letterario di poesia, a tema bicicletta e intitolato «Biciclette interstellari - Viaggi da altri mondi» ha saputo aggiungere qualcosa in più a un progetto di successo.