Livorno, 20 gennaio 2023 - Una notizia choc, un fulmine a ciel sereno per Livorno. Mattia Lucarelli, 23 anni, figlio di Cristiano, indimenticato calciatore del Livorno e adesso allenatore, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta per violenza sessuale. Il ragazzo è ai domiciliari a Livorno. Secondo le accuse il giovane avrebbe abusato di una giovane americana dopo una serata in discoteca.
A indagare è la Squadra Mobile del capoluogo lombardo. Secondo le accuse Lucarelli e altre persone si sarebbero offerti di riaccompagnare a casa la ragazza, poi però portata in un appartamento. Lì avrebbe subito la violenza sessuale.
Stando all'inchiesta, al termine di una serata trascorsa nella discoteca Gattopardo, in zona corso Sempione, la vittima, con delle amiche, aveva accettato un passaggio in auto da cinque giovani che, invece di riaccompagnarla a casa, l'avrebbero portata in un appartamento. A quel punto, la ragazza sarebbe stata costretta dal gruppo a subire atti sessuali commessi, in particolare, da Mattia Lucarelli, calciatore del Livorno, e l'altro destinatario della misura cautelare. Dopo qualche giorno dai presunti abusi subiti, la giovane era riuscita a contattare la polizia e a denunciare i suoi aggressori, venendo poi sentita dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Milano. Lo scorso 21 dicembre, nell'ambito di un incidente probatorio, la giovane ha raccontato in contraddittorio davanti al giudice la violenza subita. Per ricostruire le singole condotte di ognuno dei partecipanti del gruppo gli investigatori hanno sentito testimoni e analizzato video e immagini contenuti sui cellulari della vittima e dei presunti autori.
Subito dopo si è appreso che anche un altro calciatore del Livorno, Federico Apolloni, 22 anni, è il secondo destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal tribunale di Milano per una violenza di gruppo avvenuta nel marzo 2022 nei confronti della studentessa americana.
Il comunicato della società amaranto (clicca qui)
IL GIP - "Emerge invero nitidamente dai video che riprendono la violenza e dagli ulteriori atti di indagine, in particolare le intercettazioni ambientali, l'incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte, e la conseguente possibilità che gli stessi reiterino nei propri comportamenti delittuosi, convinti della propria innocenza".
È scritto nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti domiciliari Mattia Lucarelli, figlio dell'ex attaccante del Livorno, e il suo compagno di squadra Federico Apolloni.
Mattia Lucarelli e Federico Apolloni "hanno agito in un contesto ludico e ricreativo, approfittando dello stato 'alterato' della giovane". Le modalità con cui è stata compiuta la violenza "appaiono particolarmente allarmanti e denotano la spregiudicatezza degli indagati, in quanto risultano suscettibili di essere utilizzate dagli stessi in innumerevoli altri episodi". Si legge ancora nell'ordinanza del gip che ha accolto la tesi del pm Alessia Menegazzo e dell'aggiunto Letizia Mannella. Gli arrestati "potrebbero verosimilmente in altre occasioni approfittare di una giovane ragazza ubriaca fuori da una discoteca per adescarla e portarla presso l'abitazione di uno dei due ragazzi, e quindi ivi abusare della stessa e riprenderla a sua insaputa".
Le foto di Mattia Lucarelli con la maglia amaranto (clicca qui)
Le foto di Federico Apolloni con la maglia amaranto (clicca qui)
IL SINDACO SALVETTI - "La notizia ci lascia sgomenti anche perché e di una gravità assoluta". A dirlo, in riferimento all'arresto di oggi dei due giocatori del Livorno, Mattia Lucarelli e Federico Apolloni con l'accusa di violenza sessuale di gruppo, è il sindaco di Livorno, Luca Salvetti. "La riflessione è scontata - ha aggiunto il sindaco - dobbiamo sapere cosa è successo realmente e gli inquirenti con le indagini e la ricostruzione ci metteranno nelle condizioni di conoscere puntualmente l'accaduto".
LA DIFESA - "È devastato e incredulo e dice che non c'è stata alcuna violenza". L'avvocato Leonardo Cammarata descrive così Mattia Lucarelli, figlio dell'ex attaccante del Livorno, agli arresti domiciliari da oggi assieme al compagno di squadra Federico Apolloni con l'accusa di violenza di gruppo nei confronti di una studentessa statunitense a Milano per una stage universitario. Il difensore ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare aggiungendo che sono in corso indagini difensive.
L'interrogatorio di garanzia dei due ragazzi davanti al gip Sara Cipolla si terrà martedì prossimo.
Il legale ha spiegato che, nell'ambito delle indagini difensive, sono stati effettuati accertamenti sul cellulare della vittima per "capire se nei giorni successivi ci fossero riferimenti compatibili con quanto ha poi denunciato. Invece - ha aggiunto l'avvocato Cammarata -, nelle chat con l'amica che era con lei la sera prima non c'è traccia di quello che ha poi raccontato, ma parlano della vacanza che avrebbero dovuto fare a Barcellona". Dall'indagine, coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella, emerge invece una versione ben diversa: gli abusi e le violenze, poi filmati, nonostante la giovane vittima (sentita anche in incidente probatorio) avesse messo a verbale che non voleva assolutamente avere rapporti sessuali con i due. Intanto gli inquirenti valutano i video di quella notte. "Se questa chiama la polizia c'inc... tutti". Sono le parole che avrebbe usato Federico Apolloni in uno dei video registrati dagli stessi giovani. Lo si legge nell'ordinanza del gip Sara Cipolla dove vengono riportate per diverse pagine tutte le espressioni volgari usate dai giovani nel corso delle presunte violenze, mentre la vittima, riassume il gip, «si scagliò» anche contro uno di loro (altri tre gli indagati) manifestando «il proprio dissenso".