PIER FRANCESCO DE ROBERTIS
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Non nominare il nome di Dio

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 5 novembre 2016 - Caro direttore, ho letto le polemiche seguite all’intervento di quel collaboratore di Radio Maria, secondo cui le case cadute col sisma sono la punizione per le unioni civili. Mi pare un intervento davvero infelice, ma forse rispecchia una mentalità di parte della Chiesa cattolica.

Andrea De Fendis

Caro De Fendis, la battuta è terribile, e purtroppo non era una battuta. Se ne sono accorti anche i dirigenti di Radio Maria, che l’hanno condannata, e poi le gerarchie cattoliche che proprio ieri con il «numero» tre del Vaticano hanno preso una posizione durissima. Ora c’è da aspettarsi, se davvero la condanna vuole essere «vera» e non di facciata, che l’autore sia cacciato dalla radio e da qualsiasi altro mezzo di informazione religiosa. L’affermazione è aberrante, anche perché ammettendo che i terremoti vengono in conseguenza di un peccato e sono mandati da Dio come castigo, non si capisce perché il peccato dovrebbe essere identificato proprio con le unioni civili o i matrimoni gay. Non potrebbero per esempio essere i peccati dei preti pedofili? In fondo sono cadute anche delle chiese....