Rete idrica: una piaga che interessa tutta la Toscana

A lanciare l'allarme gli attivisti del gruppo 'No Amianto Publiacqua'

L'Ait informa che l’amianto è stato trovato anche nei comuni di Cecina e Piombino

Val di Cecina (Livorno), 7 dicembre 2015 - Ad un anno dal lancio della Campagna “No Amianto Publiacqua” sono stati diffusi i risultati delle prime analisi imposte alle istituzioni dalla mobilitazione popolare sul tema. E grazie a quanto si evince dal documento diffuso dall’Autorità Idrica Toscana sono emerse tutte le criticità sulla questione.

I dati dimostrano, infatti, che il fenomeno dell'amianto nell'acqua non si ferma solo all'area gestita da Publiacqua, ma anche in altri centri della regione. Sulla base di campionamenti effettuati dal novembre 2014 all'ottobre 2015, l'AIT informa che l’amianto è stato trovato anche nei comuni di Livorno, Cecina, Piombino, Rio Elba (nel territorio gestito da Asa spa), Agliana e Pistoia (Publiacqua spa), Camaiore, Forte dei Marmi (Gaia spa) e San Giuliano Terme e Santa Croce sull’Arno (Acque spa).

“Le fibre di amianto, anche le nano, provocano il cancro nell’organismo umano – spiegano in una nota stampa gli attivisti del gruppo 'No Amianto Publiacqua' –. Una recente classificazione compiuta dall’Iarc (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro ndr) si concentra e analizza tutte le forme di asbestosi sicuramente cancerogene compresa quella derivante dall’amianto ingerito. I cancerogeni del gruppo 1 IARC, infatti, non hanno soglia: l’unica soglia possibile per la sicurezza dei cittadini è zero. Pertanto nell’acqua potabile la concentrazione deve essere zero”. La lista completa con i risultati dei campionamenti è consultabile visitando la pagina internet www.autoritaidrica.toscana.it/focus-sugli-acquedotti-in-amianto/.