Mosca, 11 gennaio 2023 - Vincere la guerra in Ucraina con la "dottrina Gerasimov", questo il motivo che ha spinto Vladimir Putin a nominare il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov alla guida di tutte le forze impegnate nell'operazione militare speciale. Gerasimov prenderà il posto del generale Serghei Surovikin, dall'ottobre del 2022 comandante di tutte le truppe e forze militari impegnate nel conflitto. Surovikin era finito nel mirino dello zar perchè a novembre aveva raccomandato il ritiro della Russia dalla regione settentrionale di Kherson, quando le truppe di Mosca venivano travolte dalla controffensiva ucraina.
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Il Cremlino ha motivato la decisione di affidare la conduzione delle operazioni delle forze congiunte in Ucraina direttamente al 67enne capo di Stato maggiore per via della "espansione delle dimensioni dei compiti" e alla necessità di una "maggiore efficienza". I vice di Gerasimov saranno il generale Serghei Surovikin, finora comandante delle operazioni che comanderà le forze aeree, Oleg Salyukov per l'esercito. Il terzo vice sarà Alexey Kim.
Gerasimov, che è anche vice-ministro della difesa della Russia (con una visione del futuro della Russia molto simile a quella di Putin), è un militare fin dall'adolescenza. Uscito nel 1973 dalla Scuola militare Suvorov, si è fatto un nome sui campi di battaglia, dalla Cecenia fino alla guerra del 2014 in Donbass. Ideatore e preparatore della conquista della Crimea senza sparare un colpo, è un assiduo sostenitore di quella che si può definire la guerra ibrida.
La dottrina Gerasimov
Gli viene attribuita una teoria, inesistente, per alcune riflessioni sui nuovi modi di fare la guerra messe alle stampe nel 2013. In realtà il libro "Il valore della scienza nella previsione" è un'analisi degli scontri bellici che hanno riscritto la geografia di recente. Con attenzione alle rivoluzioni come Euromaiden e alle primavere arabe. Riflessioni che però stanno influenzando la visione del mondo del Cremlino.
Secondo Gerasimov la Russia doveva adattarsi al modo di "fare guerra" degli Stati Uniti: la guerra stava cambiando e strumenti non militari potevano conseguire vittorie più grandi. Bisognava che la Russia iniziasse a combattere con le stesse armi del nemico, quindi anche con la disinformazione, l'impiego della forza in maniera limitata, ma incisiva, con la psicologia. Bisognava affrontare l'Occidente con una strategia asimmetrica, con obiettivi strategici da raggiungere combinando forza militare, tecnologia, informatica, diplomazia ed economia.