SILVIA BARDI
Cosa Fare

Scrivere di se stessi viaggiando, il nuovo libro di Andrea Bocconi

E' appena uscito "Io altrove" dello scrittore aretino. Una "guida" a raccontare ricordi ed emozioni dopo aver viaggiato anche attraverso oggetti e disegni: "bisogna avere le tasche di Eta Beta"

Andrea Bocconi

Arezzo 5 aprile 2021 - Se c’è qualcuno che sa raccontare il viaggio, anche stando a casa, è proprio lui, lo scrittore aretino Andrea Bocconi. Quello che ha visto e sperimentato lo ha pubblicato nei suoi libri considerati sempre una guida utile per chi vuole fare le sue stesse esperienze, dispensando consigli a piene mani ma anche condividendo disavventure e piccole catastrofi che possono succedere persino ad un viaggiatore professionista. Anzi, sono quelle che si ricordano meglio. Ci ha insegnato a fare viaggi con la famiglia, anche in posti non proprio facili come l’India, a viaggiare con un asino, a fare il giro del mondo e persino a viaggiare ma senza partire guardando con occhi nuovi tutto quello che ci circonda a due metri da casa, ad andare di buon passo. Ma  si può viaggiare anche scrivendo per questo Bocconi è anche docente di scrittura di viaggio. Mettendo insieme queste due passioni ha pubblicato un nuovo libro, appena uscito, “Io, altrove. Quando il viaggio diventa scrittura di sé” edito sa Edicilco. 

“E’ un libro a mosaico sul tema dell’autobiografia - spiega Andrea Bocconi - cioè scrivere  di sé attraverso i viaggi che abbiamo fatto. Se ci  si pensa bene, il dieci per cento dei nostri ricordi sono legati ai viaggi e si tratta di ricordi più vividi e duraturi degli altri: basta un profumo, un sapore, una canzone per risvegliarli. Quindi ho combinato esperienze mie e quelle di altri autori, partendo dall’affermazione della scrittrice polacca Olga Tokarczuk premio Nobel 2018, quando disse che il primo viaggio della sua vita fu attraversare un campo per raggiungere il fiume Oder”.  

Un mosaico di facce, incontri, cose andate bene e cose andate storte, emozioni, amicizie e relazioni saltate dopo una vacanza, con capitoli sul  Grand Tour e sui viaggi della speranza, sulle missioni di solidarietà e sugli interrail fino ai viaggi spirituali. “Viaggiare porta fuori dalle nostre coordinate spazio tempo, fa stare più svegli e attenti, fa vedere meglio e cambia anche il rapporto che abbiamo con le altre persone. Dobbiamo fare come le tasche di Eta Beta, prendere appunti, scrivere il diario, fare disegni, accumulare oggetti, perché è quando torniamo a casa e  riordiniamo tutto che il viaggio diventa racconto” consiglia Bocconi che nel libro ha lasciato al lettore delle pagine bianche: per scriverci la propria storia.