Arezzo 14 giugno 2019 - Hanno raccolto la storia di un migrante, l'hanno illustrata ed hanno montato il prodotto finale in un video. Così Amirah El Bibas, Francesca Mazzini e Marta Fioravanti della 5MC1 del liceo Piero della Francesca di Arezzo hanno vinto il bando di gara promosso dalla Cgil di Arezzo su migrazione e razzismo. Un video che farà il debutto ufficiale venerdì 14 giugno alle 21 in piazza Sant'Agostino ad Arezzo e che sarà presentato da Maurizio Landini, il segretario nazionale della Cgil che oggi incontrerà il gruppo dirigente del sindacato e la sera i cittadini in piazza. Quello vincitore è uno dei dieci che hanno partecipato al bando Cgil e alle cui realizzazioni hanno lavorato studenti e docenti delle quinte Cinema e delle quinte Multimediale 2.
"I temi della migranza e del razzismo sono centrali per la vita del Paese - ha sottolineato il segretario organizzativo della Cgil, Luca Gabrielli - con essi abbiamo aperto il nostro congresso provinciale e siamo convinti che la visione degli studenti sia fondamentale per meglio comprendere il fenomeno migratorio e per costruire, iniziando proprio dai giovani, una nuova cultura dell’accoglienza, dell’interculturalità e della coesione sociale. Non solo. I giovani sono quelli che, meglio di altri, possono costruire una comunicazione efficace soprattutto per i pari età, contribuendo così al superamento delle paure, delle diffidenze e degli stereotipi".
L'attenzione della Cgil è stata sottolineata anche da Maurizio Tacconi, segretario del sindacato scuola e da Giancarlo Gambineri, della segreteria del sindacato pensionati. Un'attenzione che è anche del livello regionale, come ha ricordato Claudio Guggiari, della segreteria toscana della Cgil, che ha evidenziato "come non sia comune un'attenzione così profonda da parte di una scuola ai temi dell'immigrazione". Il dirigente scolastico, Luciano Tagliaferri ha spiegato che "in questa scuola l'accoglienza è sperimentata e applicata ogni giorno. Qui studiano insieme studenti di diverse razze e religioni. Lo fanno bene perché questo è il mondo. La nostra comunità deve, nel rispetto delle regole, essere accogliente”.