“Viva il Pionta!”, grande festa sabato sul colle

La presentazione

La presentazione

Arezzo, 27 giugno 2024 – Tutto pronto al parco del Pionta per accogliere la grande festa di sabato 29 giugno. L’evento s’inserisce nell’ambito del progetto Pionta Park, co-finanziato dalla Fondazione CR Firenze e coordinato da APS Narrazioni Urbane, in collaborazione con il Dipartimento scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena e con il patrocinio di Comune di Arezzo e Azienda USL Toscana Sud Est.

L’assessore all’urbanistica Francesca Lucherini: “esattamente due anni fa, i co-protagonisti della rigenerazione del parco del Pionta si sono ritrovati per costituire una cabina di regia, di cui il Comune ha assunto il ruolo di ‘capofila urbanistico’, e dare vita a un progetto organico, consapevoli del significato del Pionta per Arezzo fin dall’anno Mille, l’epoca dei vescovi riformatori di origine germanica e della schola di Guido Monaco.

Adesso nel 2000 dobbiamo guardare avanti, sia per quanto riguarda i nostri interventi specifici come Comune, che potranno essere realizzati nella zona di proprietà che corrisponde sostanzialmente al parco pubblico, sia per quanto riguarda il marterplan, disegnato attraverso un percorso partecipativo, che coinvolge l’intera zona, dall’area archeologica alle strutture sanitarie e universitarie.

In questi anni, peraltro, come amministrazione comunale non siamo rimasti inerti ma grazie ad alcune iniziative come ‘Sport nei Parchi’ abbiamo dimostrato come il Pionta sia una scommessa per l’intera giunta”.

“Se i processi di rigenerazione urbana - ha ricordato la referente di Pionta Park e docente al dipartimento universitario Francesca Bianchi - aspirano a rendere gli ambienti di vita più sostenibili, giusti e coesi con interventi sulla dimensione delle città e azioni di emancipazione degli individui e delle collettività nell’ottica dello sviluppo locale, ad Arezzo già da tempo le istituzioni e nello specifico l’Università di Siena, attraverso i numerosi progetti lanciati dal Dispoc, agisce nell’ottica di rendere il parco del Pionta sempre più rigenerato e fruibile da parte della comunità universitaria e della collettività tutta”.

Alfredo Notargiacomo, delegato del direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Sud Est zona distretto aretina: “recentemente abbiamo inaugurato la centrale operativa territoriale e presto avremo il centro autismo: entrambe le strutture sono dentro al Pionta, nel cuore di questo luogo su cui occorre lavorare insieme.

Il Pionta rappresenta anche la storia della salute mentale: oggi i dati sono preoccupanti per i ragazzi sotto i 18 anni affetti da ansia e depressione. La salute mentale è dunque una delle patologie che occorre attenzionare per intervenire non tanto farmacologicamente ma in maniera olistica guardando la persona nella sua interezza”. Diego Cariani di Narrazioni Urbane: “il progetto Pionta Park mira a contribuire alla rigenerazione e valorizzazione di un’area verde di grande importanza storica e culturale per la città, mostrando le sue potenzialità come spazio vitale e godibile.

L’evento rappresenta un ulteriore step dopo una serie d’iniziative partecipative svolte insieme alla cittadinanza e alle associazioni locali nel corso degli anni”. La festa è resa possibile dalla collaborazione di numerose associazioni di cui si è fatto portavoce Franco Dringoli del comitato Rinascita del Pionta: “offriremo una vasta gamma di attività: iniziative artistiche e musicali, attività sportive, giochi per bambine e bambini, laboratori culturali e passeggiate storiche.

Sarà un'occasione per esplorare e apprezzare il parco, nella sua dimensione di socialità, divertirsi e imparare di più sulla sua storia e sulla memoria che custodisce”. “Viva il Pionta! - ha concluso Tina Chiarini del Centro Franco Basaglia - non sarà solo un momento di svago ma anche un’opportunità per riflettere sull’importante eredità di Franco Basaglia nel centenario della sua nascita e sull’impatto della sua opera sulla società.

Il 29 giugno 1990, infatti, avveniva la chiusura funzionale dell’ospedale psichiatrico della zona Aretina: un passo significativo nel percorso di umanizzazione e riforma della psichiatria in Italia, fortemente voluto dal neurologo veneziano. Liberare gli altri significa liberare se stessi”.