di Marco Corsi
SAN GIOVANNI
Qualificare ulteriormente l’accessibilità e la fruibilità di Palazzo d’Arnolfo, il più importante di San Giovanni e del Museo delle Terre Nuove, che sorge al suo interno, ripristinando l’originario accesso dell’edificio dal lato sud-ovest e valorizzandone così la centralità nel contesto urbano e il suo ruolo socio-culturale di primo piano per la comunità cittadina. Questi gli obiettivi della giunta Vadi, che perseguirà questa mission con un intervento che prevede il restauro conservativo del colonnato e dei due portoni esterni situati al piano terra del prospetto sud-ovest, la sostituzione degli attuali infissi interni con nuovi infissi caratterizzati da una più ampia superficie vetrata, la trasformazione in bookshop di una porzione del corridoio centrale in prossimità dell’uscita sul retro dell’edificio e la realizzazione di un prodotto multimediale contenente un virtual tour della città storica. Per portare avanti i progetti l’amministrazione comunale ha deciso di partecipare ad un bando della Regione Toscana, che prevede "Interventi di sostegno per le città murate e le fortificazioni della Toscana". Tutto questo si inserisce anche nella prospettiva di consolidare il ruolo del Museo delle Terre Nuove nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi. Il 10 settembre scorso la giunta guidata da Valentina Vadi ha quindi dato l’ok alla partecipazione del Comune di San Giovanni al bando regionale e ha approvato in linea tecnica il progetto esecutivo. La spesa complessiva, pari a 298.943,93 euro, dovrà essere parzialmente coperta dal bilancio comunale in base alla quota di finanziamento concessa dalla Regione Toscana, che non potrà comunque eccedere l’importo massimo di 300 mila euro e l’80% del valore complessivo del progetto.
La costruzione di Palazzo d’Arnolfo si fa risalire al 1299, anno in cui per volere di Firenze fu fondata la terra nuova di Castel San Giovanni nata, insieme ad altri insediamenti di confine, per difendere il dominio fiorentino. Ad Arnolfo, che in quel periodo era impegnato a ridisegnare il volto di Firenze mediante la costruzione di edifici simbolo del potere politico e religioso (Palazzo Vecchio, Santa Croce, Santa Maria del Fiore), sarebbe stato affidato il compito di progettare l’impianto urbanistico innovativo della terra nuova e del suo palazzo principale. L’architetto, però, non poté seguire la costruzione materiale dell’edificio, la cui ultimazione é senz’altro posteriore alla morte avvenuta fra il 1302 e il 1310. Gli ultimi restauri di Palazzo d’Arnolfo risalgono al periodo che va dal 2007 al 2010.