Arezzo, 31 gennaio 2025 – Un incontro intenso, coinvolgente e commuovente quello che si è tenuto ieri pomeriggio presso la Pieve di San Giovanni Battista a San Giovanni. Un evento unico che ha visto circa 400 persone ascoltare le parole di Oleg Mandić, l'ultimo bambino sopravvissuto ad Auschwitz, arrivato in Valdarno per condividere con il pubblico presente la sua straordinaria testimonianza di vita, simbolo di sofferenza e resilienza di chi ha vissuto l 'orrore dei lager nazisti. Aveva solo 11 anni Oleg, oggi ne ha 93. Un bambino, quello di allora, che ha dovuto fare i conti con la barbarie e la follia del genere umano. Un'esperienza terribile che ha segnato nel profondo la sua esistenza ma che gli ha insegnato a non odiare, come lui stesso ci ha detto. Nel corso dell'incontro che rientrava fra gli eventi organizzati dal Comune di San Giovanni per la Giornata della Memoria è stato presentato il libro "Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz. La vera storia dell'ultimo bambino salvato dai lager nazisti", scritto dal giornalista e scrittore Filippo Boni insieme a Oleg Mandić ed edito da Newton Compton Editori. L'evento è stato aperto dai saluti istituzionali del sindaco Valentina Vadi e moderato da Roberto Vitale, presidente della Fondazione Cinzia Vitale onlus. Al termine dell'incontro il primo cittadino ha donato a Oleg Mandić il Gonfalone della città e a Filippo Boni il Marzocco, simbolo di San Giovanni.
Cronaca400 persone a San Giovanni per ascoltare l'ultimo sopravvissuto da Auswichtz