Arezzo, 16 marzo 2021 - “Quella del 16 marzo 1978 è una data incancellabile nella coscienza del popolo italiano. Lo sprezzo per la vita delle persone, nel folle delirio brigatista, lo sgomento per un attacco che puntava a destabilizzare la vita democratica italiana, rimangono una ferita e un monito per la storia della nostra comunità”. Con queste toccanti parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto commemorare il 43° anniversario dalla strage di via Fani, nella quale si perpetrò l’uccisione barbara, ad opera dei terroristi delle brigate rosse, di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino per portare a compimento il rapimento di Aldo Moro. Su questo argomento non potevamo non interpellare lo scrittore valdarnese Filippo Boni che nel 2018 ha pubblicato un libro intitolato “Gli eroi di via Fani” proprio dedicato agli uomini della scorta dello statista della Dc.
“Grazie all’impegno dei familiari di questi valorosi uomini – esordisce Boni – la loro memoria si è un po’ salvata. Molto forte era il rischio che infatti i loro nomi venissero perduti per sempre con una semplice citazione sui libri di storia, inevitabilmente travolti dall’imponenza della questione Moro e tutte le sue implicazioni politiche e sociali. Ho scritto questo libro ormai qualche anno fa partendo da un lungo viaggio che ho compiuto nel 2016 nelle terre che hanno dato la vita a questi uomini: Molise, Puglia, Marche Piemonte e Campania. Venivano da cinque famiglie semplici e avevano scelto di entrare nelle forze dell’ordine per dare un futuro miglioro a loro stessi e alle loro famiglie – ha ricordato Boni – ma il destino beffardamente farà trovare loro la morte in quella tragica mattina del 16 Marzo 1978. E’ stato sicuramente un momento drammatico per la storia del nostro Paese anche se durante quei giorni – ha concluso lo scrittore – si fece strada un forte sentimento di unità che però poco è servito per rendere concretamente onore agli uomini di via Fani. Non a caso le loro famiglie hanno ricevuto il primo risarcimento dallo stato italiano solamente nel 2004, ben 26 anni dopo la strage, anche per questo fare memoria di questa vicenda è troppo importante per non dimenticare un avvenimento che ha sconvolto la storia della nostra repubblica”.
Prosegue intanto il percorso letterario di Filippo Boni. Giovedì prossimo 18 marzo infatti uscirà nelle librerie italiane e online il nuovo libro dello scrittore e giornalista valdarnese. Il suo terzo volume che segue appunto “Gli eroi di via Fani” e “L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia” tratta un tema che ci ha toccato tutti da vicino ed è legato alla terra dello scrittore. Si intitola “Muoio per te”. E’ ambientato a Cavriglia dove il 4 Luglio 1944 ebbe luogo un massacro nazista che l’Italia ha dimenticato durante il quale trovarono la morte quasi 200 persone innocenti.