
Fabrizio Fabrini, docente all’Università di Firenze e collezionista
Nel segno anche dei francobolli e soprattutto della filatelia l’evento che giovedì prossimo, 6 marzo, celebrerà a Caprese i 550 anni dalla nascita di Michelangelo Buonarroti. Nel programma del pomeriggio ci sono infatti la presentazione del francobollo commemorativo dedicato al grande artista, emesso da Poste Italiane per l’occasione, e la mostra curata dal professor Fabrizio Fabrini, docente universitario a Firenze, grande appassionato della materia e possessore di una collezione ritenuta in assoluto fra le più importanti e complete.
Nella sala del Castello in cui si trova una riproduzione della Pietà, capolavoro assoluto di Michelangelo il cui originale si trova nella Basilica di San Pietro in Vaticano, saranno esposte 170 cartelle con 10-12 pezzi all’interno, che costituiscono una vera e propria attrattiva per l’eccezionalità di ciò che potrà essere ammirato. "Una mostra imperniata non soltanto sui francobolli – precisa il professor Fabrini – ma sul materiale filatelico, perché vi sono documenti antichi e lettere prefilateliche senza affrancatura. La caratteristica di queste buste sono gli annulli, alcuni dei quali sono dello Stato Pontificio e alquanto rari. Mi sento, sotto certi aspetti, un collezionista atipico: mi interessa infatti anche l’immagine. Una parte significativa sono le cartoline maximum con valore filatelico: in esse il francobollo si applicava sul lato della foto e non sul retro, come si fa normalmente, poi ci sono anche le buste".
Ma c’è dell’altro che il docente fiorentino ha recuperato nelle sue ricerche: "Si tratta di bozzetti originali firmati dall’artista che li ha creati e al quale venivano commissionati, scelti poi in base al colore e questo accadeva particolarmente in Francia e posso garantire che alcune immagini colpiscono indipendentemente dal valore filatelico".
E il nesso con Michelangelo? "La mia collezione comprende anche la sua vita, la descrizione delle opere principali che ha realizzato e il rapporto che aveva con l’altro genio contemporaneo, Leonardo da Vinci, condito da aneddoti curiosi, perché i due erano di fatto rivali. Insomma, c’è di tutto, comprese le caratteristiche degli artisti, il rapporto con la religione e la disquisizione sulla presunta omosessualità di Michelangelo".
La presenza della mostra è inevitabilmente destinata a far salire il livello qualitativo di una ricorrenza sulla quale Caprese sta investendo sempre più, al di là del numero tondo (appunto cinquecentocinquanta) che accompagna l’anniversario della sua nascita, avvenuta proprio nel borgo della Valtiberina, nel 1475. D’altronde, stiamo parlando di una figura di genio universale, che ha segnato in modo tangibile e impareggiabile l’arte del Rinascimento, originaria di Firenze ma che venne alla luce quando il padre svolgeva l’incarico di podestà a Caprese e Chiusi della Verna.
"La festa di compleanno che ricordiamo quest’anno è soltanto l’inizio di un programma più articolato – ha dichiarato il sindaco di Caprese Michelangelo, Marida Brogialdi – e c’è un altro obiettivo che la nostra amministrazione sta inseguendo. Non svelo al momento alcun dettaglio: dico soltanto, però, che se ci riusciamo sarà un altro bel colpo".