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I castelli della valle nei disegni degli alunni
Affascinanti le origini del nome Casentino, tre le suggestive ipotesi: Causentinum, come ad indicare una valle chiusa; Casuentini, dal nome di una tribù ligure; infine dal latino Caseum cacio, a testimoniare la produzione casearia attiva ancora oggi. Questo piccolo territorio è ricco di bellezze paesaggistiche e storico-artistiche; in particolare si segnalano i monasteri della Verna e di Camaldoli, situati all’interno del parco delle foreste Casentinesi.
L’eremo di Camaldoli fu edificato nel 1025 dal frate eremita San Romualdo che ne volle fare un centro di preghiera e di lavoro. La Verna costruita da San Francesco custodisce pregevoli bassorilievi dei noti artisti fiorentini, i Della Robbia, oltre a testimonianze religiose appartenenti all’ordine francescano. Più a valle si incontra il castello dei conti Guidi di Poppi, che dal 1307 al 1311 ha ospitato il Sommo poeta Dante Alighieri; ma a renderlo ancora più curioso sono due leggende che si nascondono tra le sue mura.
La prima riguarda Grifo, un giovane menestrello pauroso che il conte Guidi si diverte a prendere in giro raccontandogli storie terrificanti. La seconda leggenda narra la storia di Matelda, moglie di uno dei conti Guidi che, come una mantide, seduce gli uomini della torre del castello per poi ucciderli. In assenza del conte la popolazione si ribellò e la murò viva nella torre: da allora lo spettro di Matelda si aggira tra i bastioni del castello. Infine, fra i più interessanti edifici romani del Casentino ci sono la Pieve e il castello di Romena.