REDAZIONE AREZZO

Giubileo in Toscana, Rondine apre l’Anno Santo: tutte le religioni pregano insieme

La cappellina del borgo in provincia di Arezzo e la cerimonia nel segno dell’accoglienza e della fratellanza

Un momento dell'inaugurazione dell'Anno Santo a Rondine: tutte le religioni hanno pregato insieme

Un momento dell'inaugurazione dell'Anno Santo a Rondine: tutte le religioni hanno pregato insieme

Arezzo, 21 febbraio 2025 – L'ultima porta del Giubileo non si apre, si spalanca di scatto sul mondo. “Quando siamo arrivati in questa chiesa era crollato il tetto e si vedeva il cielo”, racconta Franco Vaccari, il presidente di Rondine.

Giovedì sera quella navata semplice della Cittadella ha raccolto oltre cento persone, tutte le autorità dal Questore al Prefetto al Consiglio regionale e la Provincia, fino ai vertici delle forze dell'ordine, e ben quattro religioni.

“Non disperate della misericordia di Allah! In verità, Allah perdona tutti i peccati”: è l'unico Rito giubilare che si apre con un versetto del Corano, a leggerlo è Hamza, bosniaco, laureato in teologia islamica e uno degli studenti di Rondine.

Il Rito infatti è stato introdotto da una premessa laica, nell’insegna dell’unclusività, dando voce alle diverse scritture religiose. E nella direzione della speranza portano il loro contributo a ruota Noam per il mondo ebraico, Djordje dalla Bosnia per i cristiano ortodossi, Bernadette dal Mali per i cattolici.

Davanti al vescovo Andrea Migliavacca, che prima ascolta i contributi di tutti, poi fa scorrere il tavolo di pietra, che scivolando sui binari diventa un altare. Rondine è l'ultimo dei luoghi giubilari ad aprire l'Anno Santo. “E' stata la grande scommessa del Vescovo e noi lo ringraziamo di cuore” ripete Vaccari.

La scommessa di una sede giubilare nella quale si incrociano storie e spiritualità diverse. E che trovano in quella chiesa un punto di riferimento. La Chiesa giubilare è la Cappellina a fianco ma la folla si raccoglie nella chiesa. Intorno al “tavolo del nemico”, il luogo fisico dove palestinesi e israeliani, russi e ucraini si scoprono amici, che diventa una mensa comune. Religioni diverse, lo stesso afflato alla spiritualità: nel rito tanti momenti portano all'abbraccio, alla stretta di mano, alla preghiera per il Papa ma anche per i Patriarchi e i vertici delle varie fedi.

Davanti ai rappresentanti della Verna e di Camaldoli. Da La Verna un frate porta la Lampada del Giubileo, custodita fino a quel momento nella Cappella delle Reliquie del Santuario. Una cesta bianca raccoglie le letture, le poesie e le testimonianze dei ragazzi, minuti di silenzio consentono a tutti di pregare secondo la propria tradizione.

“Abbiamo anche noi cristiani un messaggio da portare al mondo di oggi” riparte il Vescovo Andrea Migliavacca. Domanda e risponde, mette al centro il messaggio della speranza e della fraternità, sulla linea del Giubileo e sulla linea di quell'ultima Porta santa aperta nella diocesi.

“Devo sparare alla persona che ho abbracciato ieri?”: Adelina è kosovara, legge una poesia elaborata insieme agli altri ragazzi, si stringe al colore di quella felpa che accomuna chiunque arrivi dai quattro angoli del mondo. Ora l'ultima porta è aperta, Rondine aspetta quanti vorranno attraversarla, per scoprire o per pregare nelle religioni più diverse.