FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Abb, 33 posti a rischio. Vertice azienda-sindacati. Obiettivo ammortizzatori

Quarto incontro tra le associazioni di categoria e la ditta di San Giovanni. Se fallirà la trattativa c’è l’ipotesi di un tavolo istituzionale in Regione.

È il giorno del quarto incontro tra azienda e sindacati sulla crisi della Abb E-Mobility di San Giovanni Valdarno. Questa volta il vertice si terrà nella sede aretina di Confindustria e le parti sociali contano di uscire dalla riunione con un accordo sugli ammortizzatori sociali, altrimenti non escludono la richiesta di apertura di un tavolo istituzionale coinvolgendo Regione Toscana. Può darsi che entro stasera si verifichi in ogni caso una svolta nella vertenza aperta a metà novembre. Per il momento, gli elementi che la proprietà ha messo sul piatto hanno lasciato insoddisfatta la delegazione sindacale composta da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, con la triplice che ha giudicato "insufficienti" le proposte finora ricevute.

Ma come siamo arrivati a questo punto? Il 14 novembre, dopo averlo anticipato in un’assemblea con i lavoratori la settimana precedente, Abb ha comunicato ai sindacati confederali l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 33 dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Si tratta di lavoratori e lavoratrici della cosiddetta "operation", ossia personale impiegatizio di varia natura che non andrà a intaccare il settore della ricerca e sviluppo e della produzione. Stando a quanto riportato dal sindaco di San Giovanni Valentina Vadi nell’ultima seduta del consiglio comunale, il ceo di Abb ha prospettato una manovra fatta di tagli ai costi vivi della multinazionale, rappresentati in questo caso dal personale dipendente. Il gruppo ha fatto sapere che complessivamente ha investito molto e si è specializzato nella vendita di nuovi prodotti, ma al contempo questa crescita si sarebbe inserita in un contesto internazionale di difficoltà per il settore dell’elettrico. I sindacati hanno subito proclamato lo stato di agitazione e una giornata di sciopero per il 18 novembre. In quell’occasione, davanti ai cancelli della fabbrica, lavoratori, cittadini e istituzioni hanno chiesto un passo indietro.

L’apertura da parte di Abb E-Mobility c’è stata, tant’è che si era resa disponibile ad attivare gli ammortizzatori sociali uniti ad un accordo sulle uscite volontarie incentivate dei dipendenti. Ma è proprio sugli aspetti tecnici di questa proposta che il confronto tra le parti si è incagliato. Dopo tre fumate nere, si attendono novità. Il tempo scorre, perché i 75 giorni entro i quali l’azienda può tornare indietro rispetto alla procedura di licenziamento collettivo scadono a fine gennaio. Nel frattempo, al di là dei tornelli ci sono persone in carne e ossa che trascorreranno le festività natalizie in un clima di incertezza, con la speranza che la trattativa si concluda nel modo più indolore possibile. In parallelo, la politica sangiovannese appare divisa. La maggioranza di centrosinistra segue la vicenda e attende indicazioni dal sindacato sui prossimi passi da fare. L’opposizione è invece scesa in piazza con una raccolta firme per chiedere la convocazione del tavolo istituzionale e di un Consiglio comunale aperto sulla crisi del colosso della green economy.