FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Abb e la corsa contro i licenziamenti. Sindacati e proprietà divisi sulla "cassa"

A giorni, l’azienda svizzera dovrebbe presentare la proposta per salvare i posti di lavoro dei 33 dipendenti .

Manifestazione dei dipendenti della Abb (foto di repertorio)

Manifestazione dei dipendenti della Abb (foto di repertorio)

Abb E-Mobility sarebbe pronta a presentare la proposta per ritirare le 33 procedure di licenziamento annunciate a metà novembre per gli addetti dello stabilimento di San Giovanni Valdarno. È quanto riferito ieri dai sindacati ai lavoratori in assemblee focalizzate sugli ultimi incontri avuti con i vertici dell’azienda leader nei sistemi di ricarica elettrica. Al momento sindacati e proprietà sono su posizioni divergenti riguardo le modalità di attivazione degli ammortizzatori sociali. "A giorni, forse già durante la settimana - si legge in un lancio d’agenzia diramato ieri in tarda serata - l’azienda svizzera dovrebbe presentare la proposta per evitare i 33 licenziamenti diretti. Una proposta che, se dovesse arrivare prima di Natale e fosse accettata dalle parti sindacali, porterebbe al tavolo in Regione Toscana nel quale l’accordo verrebbe notificato e firmato". La svolta, quindi, in parte annunciata dopo il faccia a faccia di giovedì scorso nella sede aretina di Confindustria, potrebbe essere a portata di mano. Gli aspetti tecnici da limare saranno portati all’ordine del giorno del tavolo istituzionale. Nel frattempo, sul fronte politico, il sindaco Valentina Vadi ha elogiato il lavoro delle organizzazioni sindacali nella gestione della vertenza, aggiungendo che chiederà ulteriori chiarimenti all’azienda sugli sviluppi riguardanti la sede di San Giovanni. Il gruppo di San Giovanni Civica farà invece pesare le 350 firme raccolte per richiedere un Consiglio comunale aperto sulla crisi del polo d’eccellenza. "Abbiamo accolto con favore l’apertura dell’azienda per scongiurare degli esuberi sotto Natale - ha affermato la capogruppo Lisa Vannelli - Vogliamo però che sia l’amministrazione comunale a promuovere un tavolo a cui partecipino azienda, sindacati e Regione in cui venga illustrato un chiaro piano industriale di ripresa. Ciò per evitare che al termine della cassa integrazione si riparta con nuovi licenziamenti". Il "caso Abb" è scoppiato oltre un mese fa.

Dopo averlo anticipato ai lavoratori, il colosso della green economy ha comunicato ai sindacati l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 33 dipendenti a tempo indeterminato. Si tratta di lavoratori della cosiddetta "operation", ossia personale impiegatizio di varia natura che non opera nei settori ricerca e sviluppo e produzione. Dopo lo sciopero del 18 novembre, la proprietà ha aperto ad una soluzione alternativa. Alcune avvisaglie della crisi si erano registrate lo scorso anno con il mancato rinnovo dei contratti a oltre 100 interinali.