Abb E-Mobility si è resa disponibile ad attivare gli ammortizzatori sociali. È ancora presto per brindare, ma quella che si registra è una prima apertura da parte dell’azienda in relazione alla vertenza che nell’ultima settimana ha destato sconcerto nella comunità valdarnese.
Giovedì scorso, infatti, il colosso dell’elettrico aveva comunicato via Pec ai sindacati l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 33 dipendenti a tempo indeterminato. Il piccolo passo in avanti è stato fatto ieri pomeriggio nel faccia a faccia tra proprietà e sigle sindacali. "In seguito alla convocazione ottenuta successivamente allo sciopero dei lavoratori di lunedì 18 novembre 2024 - hanno scritto in una nota congiunta le Rsu di Abb, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil - l’azienda si è resa disponibile ad attivare un ammortizzatore sociale unito ad un accordo sulle uscite volontarie incentivate dei dipendenti. Ad oggi la discussione è stata avviata solo sommariamente. Gli approfondimenti ed i particolari verranno affrontati a partire dal prossimo incontro previsto per il giorno 28 novembre 2024". Intanto la questione è stata intavolata e verrà analizzata nello specifico giovedì prossimo in un nuovo vertice. Dopo lo sciopero, è quindi emersa, da parte del colosso della green economy, la volontà di gestire la crisi in maniera ordinata assieme alle parti sociali. "L’azienda ha recepito quello che abbiamo voluto comunicarle lunedì - ha commentato Federica Montaghi della Uilm Uil Firenze Arezzo - siamo contenti che ci sia stata un’apertura sugli ammortizzatori sociali, facendo un passo indietro. Ovviamente sarà nel prossimo incontro che discuteremo della gestione di questi esuberi e in che modo attivare questi strumenti. Ci troveremo a stretto giro proprio per velocizzare e arrivare ad un accordo il prima possibile, visto che la questione in ballo è molto importante".
I lavoratori vorranno vederci chiaro non solo a breve, ma anche a lungo termine. Chiederanno ulteriori garanzie per il futuro, perché la crisi dell’elettrico e dell’automotive in generale non si esaurisce con i 33 licenziamenti. Gli indicatori ci dicono che sarà strutturale e altri tagli potrebbero prospettarsi all’orizzonte. Prima del nuovo incontro con Abb, i sindacati saranno impegnati in una riunione con le istituzioni locali. Il presidente del Consiglio comunale di San Giovanni, Lorenzo Martellini, ha infatti convocato per martedì 26 novembre alle 17,30 una seduta dell’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale con le segreterie provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil e le Rsu di Abb E-Mobility per un confronto sulla crisi aziendale che sta investendo la multinazionale che opera nel settore delle rinnovabili. Rispetto ad alcuni giorni fa, all’ordine del giorno non ci saranno più gli esuberi di 16 operai e 17 impiegati, ma si dibatterà sull’apertura concessa dall’azienda.
Nell’Ufficio di presidenza, a cui partecipano oltre al presidente, il vicepresidente, i capigruppo consiliari e il sindaco, si organizzeranno i lavori del prossimo consiglio. Valentina Vadi ha fatto presente di essere già in contatto con Valerio Fabiani, il consigliere del presidente Giani per il lavoro e le crisi aziendali. L’obiettivo è quello di attivare un tavolo regionale. Sul versante politico, la lista San Giovanni Civica presenterà una mozione per chiedere un consiglio comunale aperto di fronte alla fabbrica.