LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Abbecedario delle parole buone: "Ecco quali chiudere in gabbia"

Ispirandoci al libro di Rim abbiamo provato a selezionare i termini da custodire e da abbandonare. CLASSE 4 A - SCUOLA ELEMENTARE BERNARDO DOVIZI - BIBBIENA.

Disegno realizzato dagli alunni della 4 A, ispirato alla lettura del libro di Rim

Disegno realizzato dagli alunni della 4 A, ispirato alla lettura del libro di Rim

Dopo la lettura in classe del libro "Rim e le parole liberate" (Maddalena Vaglio Tanet) che racconta la storia di una bambina la quale vive in un villaggio dove le parole sono strane creature che vivono in gabbia e si comprano al mercato, con la nostra maestra abbiamo immaginato di vivere nel mondo di Rim e di passeggiare tra le bancarelle per scegliere attentamente le parole da comprare e portare con noi e quelle da lasciare sempre chiuse in gabbia.

Viviamo in un mondo dove le parole hanno un potere immenso, possono costruire ponti, innalzare muri, creare armonia o seminare discordia. In questa vita complessa e affascinante è essenziale sapere quali parole liberare e quali tenere in gabbia. Le parole che abbiamo deciso di comprare in questo mercato immaginario sono:

  • Amore: perché è un sentimento speciale e ci fa sentire felici, sicuri e importanti.
  • Gentilezza: perché i piccoli gesti possono cambiare il corso di una giornata.
  • Speranza: perché alimenta i sogni e la possibilità di un futuro migliore.
  • Resilienza: per affrontare le sfide con forza e determinazione.
  • Empatia: per comprendere e condividere i sentimenti degli altri, creando legami profondi.

Quelle che abbiamo deciso di tenere sempre chiuse in gabbia sono:

  • Odio: perché genera divisioni e conflitti.
  • Giudizio: perché alimenta incomprensioni.
  • Rabbia: perché porta a pronunciare parole che feriscono.
  • Disprezzo: perché ferisce e fa sentire inadeguati.

Riflettendo sui concetti che queste parole esprimono, ci siamo resi conto che spesso le parole semplici vengono sottovalutate ma, in realtà possiedono un enorme potere sono piccole conchiglie che nascondono l’immensità del mare.

Le parole che scegliamo di utilizzare possono ispirare, motivare ma anche ferire, spesso possono diventare un’arma capace di diffondere odio. In questo mercato immaginario dobbiamo ricordarci che le parole non sono solo un insieme di lettere pronunciate in ordine ma, un mezzo attraverso il quale esprimiamo la nostra umanità.

Ricordiamoci sempre il loro potere e usiamole per il bene comune, costruendo un mondo più gentile, giusto e unito. Riflettiamo quindi sul potere delle nostre parole e impariamo a usarle per costruire un mondo migliore.