LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Avversari si, nemici mai. Abodi a Rondine con ebrei e musulmani

Il ministro dello sport arriva per firmare un’intesa con la Cittadella

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Il ministro Andrea Abodi

Arezzo, 28 ottobre 2024 – Un “manifesto”, come il canovaccio sul quale scrivere una storia nuova. Dove anche lo sport sia, nella pratica quotidiana, luogo d’incontro e spazio di costruzione. Perché diventa sempre più urgente “diffondere una cultura universale, che vale nello sport come nei conflitti in ogni settore della vita, non solo nei teatri di guerra: l’agonismo deve essere sempre temperato dalla dimensione del gioco. Perché in questa dimensione, dopo la competizione, ci si abbraccia e si va a mangiare una pizza. Tutti insieme”, spiega Franco Vaccari, presidente di Rondine. Ribaltare i piani, mettersi in gioco, riaffermare il valore dello sport ancorandolo all’esperienza della Cittadella e passare dalle parole ai fatti. È l’impegno che oggi nel borgo alle porte di Arezzo mette al tavolo governo, Figc, ebrei, musulmani e cattolici, istituzioni, imprenditori e sindacati. “Avversari sì, nemici mai” è il fil rouge dell’incontro nato sulla scia della partita Italia-Israele (valida per la Nations League) ma che si carica di significati lungo il percorso tracciato dalla Cittadella.

Come? Rilanciando la proposta che ha animato il “manifesto” di Firenze: mettersi in gioco per cambiare, invitare tutti a confrontarsi, nel borgo dove i giovani in arrivo da Paesi in guerra imparano a riconoscersi non più come nemici ma come persone. È il “metodo” che si apre ai conflitti di tutti i giorni: in ufficio, in azienda, a scuola, sui campi di calcio. La lettera-appello di Franco Vaccari ha incassato tanti sì. E, nello stile pragmatico della Cittadella diventa l’incontro di oggi, “in uno spazio terzo, per mettere alla prova quei sì e tradurli in fatti concreti”, dice Vaccari. L’obiettivo comune sul quale ragioneranno il ministro dello Sport Andrea Abodi, esponenti della Federcalcio e della Regione Friuli Venezia Giulia, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, l’arcivescovo di Udine Riccardo Lamba. Non solo: al tavolo ci saranno rappresentanti del mondo del lavoro e dell’associazionismo: tra questi Noemi di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Izzedin Elzir per l’Unione delle Comunità Islamiche in Italia.

L’obiettivo comune è “garantire spazi sicuri dove la diversità possa continuare a coesistere nel riconoscimento dell’esistenza dell’altro, seppur nella divergenza di posizioni e visioni”. Così l’incontro diventa occasione per “ribadire il valore dello sport e dell’educazione come strumenti di coesione sociale e motori di cambiamento e per progettare insieme azioni concrete per la costruzione di un mondo in cui la comprensione e la convivenza pacifica prevalgano su ogni forma di conflitto armato”.