Addio a Dina Burzi, una signora delle vetrine

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Se n’è andata in punta di piedi, con la discrezione che l’ha sempre caratterizzata. Il mondo del commercio è in lutto per la morte di Dina Burzi, titolare della storica boutique ‘Dina’ di via Vittorio Veneto. Una vita spesa per la moda - il negozio è stato fondato nel 1952 - e per la ricerca dell’eleganza. Per lei, ricorda Anna Lapini, presidente di Confcommercio "ogni cliente era unico, e come tale doveva essere servito, in nome di una moda che valorizza l’individualità, non che omologa e annulla. Un valore aggiunto che Dina ha sempre cercato di trasmettere anche ai suoi collaboratori e che l’ha resa un interlocutore affidabile per moltissimi clienti". Sposata, due figli, nonna felice, la vita privata di Dina Burzi è sempre rimasta lontana dai riflettori, una rarità in tempi in cui ‘apparire’ è nettamente il verbo più usato. "Con lei la nostra città perde un volto storico del commercio della moda, una donna forte e volitiva, di innata eleganza, che da sempre ha dettato legge in fatto di stile", ricorda ancora Lapini. Il negozio di abbigliamento "Dina", da anni gestito dai figli Andrea e Dalida, non è solo uno dei più noti, è anche uno dei più longevi con i suoi 68 anni di storia: nato in un fondo di via Piave nel 1952, trasferitosi poi al Pino, dal 1983 si trova nella sede di via Vittorio Veneto. Un punto di riferimento. Negli anni, ricorda ancora Confcommercio, ha prestato la sua vetrina a capi di molte aziende famose, puntando però l’attenzione, più che al glamour della firma, alla qualità sartoriale dei capi, all’originalità, a quello stile unico fatto apposta per sottolineare l’identità di una persona. Ai figli e alla famiglia le condoglianze della redazione.

Dory d’Anzeo