
Gina in due immagini e il suo negozio
Arezzo, 24 aprile 2016 - Era rimasta solo lei di quei quattro fratelli che avevano cambiato la città: Mario, Giannetto, Lina e Gina Lebole. Mario, Giannetto e Lina (che sposò Morini) se ne sono andati da tempo: venerdì mattina è morta anche Gina, l’ultima dei pionieri Lebole. Aveva 86 anni, si è spenta nella casa di Talzano, vicino a quella della figlia Caterina. I funerali si sono svolti ieri in Duomo.
Gina aveva cominciato a lavorare nel negozio dei genitori Attilio e Caterina. Il primo negozio di biancheria e tessuti era all’angolo tra via Roma e via Pietro da Cortona, che poi lasciò il posto alla Perugina. Sono i primi anni Cinquanta. I fratelli Mario e Giannetto cominciano la grande avventura dell’industria di confezioni, Gina resta in negozio nella nuova sede del Corso. La grande industria ai Pratacci, e in centro la vetrina con i capi Lebole.
L’esuberanza di Gina è contagiosa, gli amici la chiamano affettuosamente «Ginona». E’ abile commerciante, tratta alla pari il ricco e il povero, senza lusinghe, sempre pronta alla battuta tagliente e anche a dare un aiuto, lavora e tira su i tre figli Piero, Luciana e Caterina Lo Franco.
«Ha regalato interi corredi a mamme in attesa, un giorno vide dalla vetrina un giovane prete infreddollito, lo fece entare e lo rivestì da capo a piedi, ora è cardinale. E se qualcuno gli chiedeva soldi perché aveva fame, gli comprava un panino e si accertava che lo mangiasse». Commercianti d’un tempo, che sapevano tutto e conoscevano tutti. Un’avventura ora finita, ma un nome che resta.