MARIANNA GRAZI
Cronaca

Affitti brevi, tutti contro tutti: "Si rischia il boom dei B&B"

Confcommercio: "Tanti proprietari pronti a dichiarare la vocazione turistica". Chierici: "Servono regole certe ma non può essere la Regione unico arbitro". .

Turisti ad Arezzo: intanto in Regione si discute l’impugnazione del Testo unico

Turisti ad Arezzo: intanto in Regione si discute l’impugnazione del Testo unico

La mossa del governo è arrivata nell’ultimo giorno utile, nella serata di venerdì 7 marzo: l’esecutivo Meloni ha impugnato il Testo Unico del turismo della Regione Toscana. Ma quali sono queste disposizioni contestate? E come si concluderà l’impugnativa? Se lo chiede, in un sabato convulso tra chiamate e richieste di chiarimenti, Laura Lodone, responsabile Turismo di Confcommercio Toscana. "Suppongo siano stati impugnati gli articoli sull’uso delle abitazioni civili a finalità turistica. Se la regola della Regione interviene a gamba tesa su un problema che va avanti da decenni, ed è una scelta politica a cui risponde la politica statale, penso che il governo sbagli a non voler dare una definizione chiara e univoca delle locazioni turistiche una volta per tutte. Le città, e penso prima di tutto a Firenze su cui si modella la legge, sono in difficoltà. Arezzo ne risentirà, di certo, ma non ha una pressione gigante e convive con altri problemi di urbanistica".

Secondo Lodone per parlare del nuovo regolamento e della sua impugnazione non si può prescindere dal partire da due capisaldi: "La Toscana non è solo Firenze, pensiamo per esempio a Monterchi o altri Comuni piccoli che non hanno certo lo stesso flusso di visitatori del capoluogo; se obbligate al cambio di locazione d’uso le piccole e medie imprese si sposteranno su quella turistica, ne ho sentite molte in queste settimane. Anche qualora vincesse la Regione la questione potrebbe essere bloccata solo ad Arezzo e Cortona, stando ai criteri fissati". Tuttavia la legge ha il merito di aver aperto dibattito, un pungolo necessario anche a livello nazionale, visto che su questa materia ogni regione fa stato a sé. "Arezzo sta vivendo una fase di rilancio turistico, con un crescente interesse per l’ospitalità diffusa. Sono però tante le strutture turistico-ricettive locali che si trovano in difficoltà, e che se venissero apportati correttivi a questa legge (visto che non è interesse di nessuno far perdere posti lavoro né c’è la volontà di far chiudere aziende) passerebbero alla locazione turistica. E se questa rimanesse illimitata (come sembra voler fare il governo) tante aziende qui potrebbero chiudere".

Sul caso è intervenuto anche l’assessore al turismo e presidente della Fondazione Arezzo Intour Simone Chierici: "È una materia scivolosa, l’impugnazione sorge dal fatto che il Testo unico limita in maniera drastica l’attività d’impresa: servono regole, certo, ma non credo che intervenire su questa materia sia la priorità, almeno come è stato fatto. Dal mio punto di vista, oltre a non essere d’accordo sul lasciare la questione delle locazioni turistiche in mano ai sindaci, creando così disomogeneità e magari casi di concorrenza sleale, io critico soprattutto l’aspetto dirigistico che questo testo dà alla Regione, quando si avoca la decisione in tema di marketing, che sarebbe invece più logico lasciare ai comuni che se ne occupano da anni. Secondo me - conclude Chierici - si deve lasciare maggior libertà alle destinazioni turistiche di promuoversi all’interno di una cornice coordinata dalla Regione".