
La banda di bulli terrorizzava i giovani, rapinandoli anche utilizzando la violena (Foto d’archivio Newpress)
Arezzo, 17 agosto 2020 - Scene da arancia meccanica, ma non in salsa Kubrick, bensì in quella molto più casereccia dei «botoli ringhiosi». Arezzo torna a rivivere la stagione delle bande di giovani violenti, l’ultimo episodio della notte di Ferragosto ricalca quelli accaduti alcuni giorni prima. Provocazioni pretestuose di un gruppetto di ragazzi nei confronti di singoli o piccoli gruppi di giovanissimi e giù botte, pestaggi senza sconti, bottiglie spaccate sulla testa.
Per ora la scia di violenze era rimasta circoscritta al reticolo di strade che circonda piazza Sant’Agostino, ma dopo l’aggressione di venerdì, quando sono intervenute le volanti e il 118, è deflagrata, con tanto di richieste pubbliche di maggiori controlli da parte di residenti e imprenditori della zona. Ancora non è chiaro se ci siano delle denunce e se la polizia sia riuscita a stabilire l’esatta dinamica dei fatti.
Nella zona, pur essendo uno dei luoghi maggiormente transitati dal popolo del weekend, non ci sono telecamere di video sorveglianza. Le uniche, ma con un raggio d’azione circoscritto, sono quelle delle banche di via Crispi e via Margaritone, ma di certo non possono fornire elementi utili visto che l’aggressione è scattatanell’isolato opposto. «Ho visto i lampeggianti per due ore in via Pietro Aretino, cos’è successo?» si chiede un anziano che vive in via Assab.
È la strada teatro della rissa, o forse sarebbe meglio parlare di brutale aggressione. Il venticinquenne rimasto ferito forse ha fatto solo in tempo a parare i colpi sferrati dal branco di giovanissimi, ci sarebbe fra loro anche qualche under 18. Il fatto è accaduto dopo mezzanotte e mezza, era già Ferragosto, quando il branco violento ha prima provocato verbalmente la comitiva di amici e poi ha iniziato a seguirli fino a quando sono volate le mani e anche una bottiglia spaccata addosso al più sfortunato. Il 118 giunto sul posto ha classificato le ferite dei tre da codice verde, ma tutti si sono rifiutati di andare in pronto soccorso.
Non è la prima volta che negli ultimi giorni si verifica un fatto del genere, c’è uno dei residenti del posto, Federico Monti Guarnieri, che ha espresso in un video su Facebook la propria preoccupazione per un fenomeno che avrebbe almeno altri due precedenti.
«Non possono restare impuniti – ha dichiarato Monti Guarnieri – colpiscono in branco singoli o piccoli gruppi, non è possibile che in una città come questa venga consentito a dei vigliacchi di agire in questo modo».
La storia della banda di picchiatori riporta in primo piano anche il problema del degrado delle strade che circondano piazza Sant’Agostino, come via Assab e via Pietro Aretino: scarsa vigilanza, assenza di videosorveglianza in un quartiere costituito da abitazioni, dove non ci sono locali, costituiscono il terreno fertile per la manifestazione del disagio notturno, prima o dopo i bagordi delle piazze dove si beve e si tira tardi.