Arezzo, 3 gennaio 2020 - Alle 2 di notte a Sansepolcro giunge al numero di emergenza 112 una richiesta d’intervento, dall’altra parte della cornetta una donna di circa 30 anni, che estremamente allarmata chiede aiuto ai carabinieri, dice il proprio nome e riferisce che il suo ex compagno si è presentato sotto casa sua con un lungo bastone di legno.
Aggiunge inoltre, che vuole che scenda in strada per chiarire alcune questioni del loro rapporto, finito ormai da tempo. I carabinieri, a sirene spiegate, si portano sul luogo dell’episodio e trovano due uomini nel pieno di una colluttazione furibonda; si frappongono ai due e riescono a disarmare del lungo bastone l’ex compagno della donna.
L’altro partecipante alla zuffa è il patrigno, convivente della madre della ragazza, che esausto dal comportamento dell’aggressore, era sceso di casa sperando di impedire ben più gravi conseguenze. I soggetti sono tutti di nazionalità romena e l’ex coppia ha problemi da tempo, motivo per cui, la donna si è trasferita in Italia dal paese di origine portando con sé il figlio, sperando di sfuggire alle grinfie del suo aguzzino, un quarantasettenne turbolento che da sempre ha problemi con la giustizia.
I carabinieri sono riusciti a scongiurare il peggio, arrestando l'aggressore. Quindi hanno ricostruito anni d’insulti e di atrocità, la sintesi di un decennio di maltrattamenti: i testa gravi minacce, come quando il romeno diceva alla donna che voleva menomarla e sfigurarla.
Stavolta si è presentato ubriaco all’abitazione della ex compagna dopo alcuni anni di assenza e con la chiara intenzione di aggredire con violenza la donna. I carabinieri, oltre al bastone gli hanno rinvenuto addosso un manganello estensibile, pronto all’uso: ora dovrà rispondere di atti persecutori, maltrattamenti nei confronti di familiari e lesioni aggravate dall’uso di oggetti atti offendere. Domani il processo per direttissima.