FOIANO
Cronaca

"Al mio funerale voglio solo musica allegra"

In una lettera le ultime volontà di Carla Quinti Rossetti che ha scelto le note di gioia per l’addio a un’esistenza tra lirica e arte

di Lucia Bigozzi

La musica ha attraversato i suoi novant’anni e l’ha voluta accanto anche nell’ultimo viaggio, ma ha scelto note di gioia per celebrare un’esistenza a tu per tu con la lirica e il musical, l’arte, i viaggi e la banda del paese. Ha pensato a tutto prima di chiudere gli occhi, scrivendo in una lettera le disposizioni per i familiari. E così in Collegiata al termine del rito funebre sono risuonate le note della Cavalleria Rusticana e sul sagrato e al cimitero, i musicisti della Filarmonica "Pietro Mascagni" hanno eseguito marce allegre per banda. Perfino il sacerdote ha indossato la veste bianca, lasciando nell’armadio della sacrestia quella viola, solitamente riservata ai funerali, esattamente come Carla desiderava. "Non voleva lacrime o tristezza e lo ha lasciato scritto, bensì la gioia di condividere l’ultimo saluto a una donna che ha avuto una vita piena, intensa, stimolata dalla sete di conoscenza nonostante non avesse avuto la possibilità di studi liceali e arricchita dalla passione per la bellezza e la cultura", spiega la figlia Patrizia raccontando di quella lettera che "avevo visto anni fa riordinando un cassetto, ma non avevo mai aperto. E’ stato durissimo farlo e al tempo stesso ho avvertito una forte emozione ripensando al mio rapporto con mamma, alle nostre ‘fughe’ domenicali a Roma al Sistina, ai nostri viaggi, spesso a Londra".

L’ultimo nel 2019 con la foto-ricordo davanti al Big Ben: lei è sorridente come "è sempre stata; una donna solare, gioiosa, grande appassionata della banda". Se n’è andata così Carla, molto conosciuta e apprezzata nella comunità foianese (come il padre Aldo), dove lascia un vuoto ma anche il segno di una persona all’avanguardia, che ha cavalcato i tempi oltre ogni conformismo; avanti nello stile, quasi una donna di città nata e cresciuta tra le mura di un paese. Da "ultras" della banda, non si perdeva un concerto, era sempre in prima fila.

"Una personalità di grande spessore culturale che ci ha accompagnato sempre con entusiasmo", dice Giorgio Tralci, presidente del sodalizio musicale che si sofferma su un aspetto: "Non è la prima volta che le persone lasciano disposizioni come quelle di Carla. E’ un fenomeno abbastanza ricorrente e nel nostro caso è già accaduto diverse volte: sono persone amanti della musica che desiderano salutare chi resta, affidandosi alla melodia che non ha tempo né confini. E’ stato così anche qualche mese fa per la maestra Deiva Nacci che addirittura molto tempo prima di morire, aveva organizzato la colonna sonora del suo funerale, con una donazione per la banda". Un gesto che anche Carla ha lasciato scritto in quella lettera dove saluta tutti con il suo sorriso.