AREZZO
"Siamo fiduciosi e speranzosi che prevalga il dialogo per realizzare, con coraggio, il bene comune di tutti i territori coinvolti". Così Domenico Alberti, segretario del comitato per l’alta velocità aretina (Sava), commenta l’esito elettorale umbro che apre un altro capitolo della questione Medioetruria.
"Il comitato Sava cercherà di dialogare con la nuova amministrazione regionale umbra. Da parte nostra, auspichiamo la reviviscenza dell’accordo sull’alta velocità stipulato tra le due regioni nel 2014. Aveva durata decennale ma fu interrotto nel 2023 dall’amministrazione Tesei-Melasecche" continua Alberti. "Inoltre, continueremo a dialogare con il governo: abbiamo chiesto un incontro con il ministro Salvini e auspichiamo, nel contempo, che la Regione Toscana adotti una specifica mozione su Medioetruria, augurandoci che non diventi oggetto di divisioni tra le opposizioni".
Il risultato elettorale umbro, non fa comunque sbilanciare Alberti, sopratutto in questa fase: "Confidiamo che sia dato spazio a un confronto sincero, perché in gioco c’è il futuro delle tre province di Arezzo, Perugia e Siena. Da parte nostra, il comitato continua a effettuare indagini e comparazioni tecniche, anche perché è emerso come l’alta velocità sia necessaria anche per collegare il cuore dell’Umbria stessa, non lasciando fuori l’aeroporto di San Francesco". La soluzione di Rigutino, sostiene il comitato, resta quella potenzialmente vincente per tutti i territori coinvolti: "È risultata, secondo uno studio condotto da tre università italiane, la migliore localizzazione sia per i bacini di utenza che per la posizione e la raggiungibilità, anche dalle altre province. Inoltre, stimolerebbe un regime compensativo tra le due regioni, dando la possibilità di raggiungere in treno anche l’aeroporto. La soluzione migliore sarebbe la compresenza tra un doppio asse ferroviario e tre strade: la regionale 71, la Ristradella e la provinciale 23, in una convergenza di ben 5 infrastrutture".
Alberti individua nel cambio politico del governo umbro un passaggio dal quale "potrebbero emergere elementi e aggiornamenti anche per il governo stesso, chiamato a creare un’opera pubblica che non crei danno ad alcuno. Un’opportunità di coesione sociale e di dialogo politico".
Serena Convertino