GLORIA PERUZZI
Cronaca

"Alla ricerca della moglie sognata". Cosma e la proposta di matrimonio. Dallo choc dei rifiuti al sì di Mariannina

Le peripezie di un allevatore siciliano che vuole maritarsi. Le candidate al vaglio di madri, sorelle e zie. Già ultraquarantenne decide il grande passo "per non pentirmene quando sarebbe stato troppo tardi".

"Alla ricerca della moglie sognata". Cosma e la proposta di matrimonio. Dallo choc dei rifiuti al sì di Mariannina

Cosma Damiano Di Salvo annota in un Diario. «La proposta di matrimonio»

L’Italia alla fine del 1921 è lacerata dalla lotta sociale del primo dopoguerra e il fascismo sta per prendere il sopravvento, ma i "tumulti" che agitano la famiglia Di Salvo a Mistretta (provincia di Messina), sono di tutt’altra natura. Lì in paese, sui monti Nebrodi, le grandi trasformazioni politiche e sociali che scuotono la nazione sembrano restare sullo sfondo di una vita quotidiana profondamente ancorata a tradizioni secolari, dove la famiglia, il matrimonio e le convenzioni sociali giocano ancora un ruolo centrale. Non c’è tempo da perdere, per Cosma Damiano Di Salvo, nato in paese nel 1876 e ormai ultra quarantenne, con salute cagionevole, è arrivato il momento di sposarsi: "... per non pentirmene amaramente un giorno che poi sarebbe stato invano riparare". Tra il 1921 e il 1923, Cosma Damiano, annota, in modo minuzioso, in un Diario "La proposta di matrimonio", l’inizio della ricerca della futura sposa e tutto quell’intreccio di emozioni, sguardi furtivi e formalità che tale proposta richiede. La storia personale di un piccolo allevatore di provincia si intreccia così con le più ampie dinamiche sociali del tempo, offrendo un ritratto vivace e dettagliato di un’epoca in cui un uomo che voleva sposarsi doveva passare attraverso il giudizio implacabile di madri, padri, zie e sorelle, e ogni signorina era da conquistare con delicatezza senza dare mai l’impressione di essere troppo impaziente. "Passavamo a rivista le signorine che potrebbero convenirmi. Nominando alla Sig.na Vincenzina Dongarrà, Consentino Liboria, Cocilovo Pietrina e la gentilissima Bavisotto Angelina". Scrive Cosma Damiano che però si tormenta perchè: "La differenza di età mi preoccupa di ricevere un rifiuto". È l’inizio di un cammino pieno di difficoltà fatto di rituali amorosi per niente facili: ogni mossa viene studiata e analizzata con cura come in un gioco di strategia. "...Mi astenevo di poterla guardare perché il padre non me lo permetteva, rivolgendo a me gli sguardi. Speravo incontrarla per la festa della Madonna dei miracoli (..). Noto il suo portamento signorile, serio, elegante e mi affascina". È Angelina la prima signorina cui Cosma Damiano rivolge il suo cuore, ma i suoi timori non erano infondati: "Mandata a chiamare viene la gna Nitta la quale con sorpresa ci comunica che avendone parlato alla madre le disse che causa l’età non potevano accettare (…). Tale nuova fa crollare tutte le mie dolci illusioni e resto sconfortato e l’avvenire gaio che l’avevo prospettato si distrugge". Amareggiato e perso in un labirinto di dubbi, passate altre delusioni, decide di rivolgere l’attenzione su Mariannina, che effettivamente accetta la proposta di matrimonio anche se le sfide non mancano: "Studio la fidanzata e sebbene mi guarda insistentemente mi convingo che non sente per me quell’affetto e bramosia che desidererei (...) dovrebbe mostrarsi più premurosa e non curarsi del sacrificio che farà per me". (...) Il 22 settembre 1923 Cosma corona il suo sogno e scrive: "La mattina il rito religioso in casa della mia sposa alle 8,30. La sera verso l’Ave Maria ci rechiamo tutti in casa mia dove alle 9 si celebra il matrimonio civile con la massima cordialità. Son contento della mia metà sia per la bontà d’animo sia per le virtù di cui è adorna".