C’è anche la nostra provincia, seppur colpita in maniera meno grave rispetto al Fiorentino, al Pratese e al Pistoiese, nel conto dell’alluvione d’inizio novembre stilato dalla Regione. Ammonta a un miliardo e 890 milioni di euro la stima del danno economico potenziale subito da famiglie e imprese per gli allagamenti del 2 novembre. È il risultato dello studio di Irpet presentato dal presidente della Toscana Eugenio Giani.
Le stime, che non ricomprendono le spese eventualmente sostenute per il ripristino di strade, ponti, argini dei fiumi, "sono state ricavate da fonti statistiche, di varia natura, i cui valori sono stati riproporzionati sulla scala territoriale interessata dall’evento meteorologico". L’alluvione ha interessato 18.723 ettari, nell’Aretino solo 6 ettari.
È stato poi ricavato che oltre 10 mila sono state le imprese coinvolte: 4390 a Pistoia, 3725 a Prato, 2016 a Firenze, e 26 ad Arezzo. Riguardo alle case, calcolato La superficie residenziale coinvolta è stata stimata poi in 2.832.930 metri quadri con 29 alloggi danneggiati nell’Aretino. Quanto agli edifici pubblici sono 106 di cui 39 a Pistoia, 30 a Prato, 18 a Pisa, 8 a Massa Carrara, 4 a Lucca, 3 a Livorno, 3 ad Arezzo, 1 a Grosseto.
Per la quantificazione del danno sulle abitazioni e sui beni durevoli delle famiglie, l’importo sarebbe di 588 milioni di euro, derivante da tre tipi di costo: valore del mancato consumo per un mese degli spazi residenziali stimato dal canone mensile al metro quadro degli affitti, spese che dovranno essere sostenute per le opere di ripristino, danni subiti da mobilio, elettrodomestici, macchine e motorini. Per gli edifici pubblici, il danno complessivo subito è pari a 70 milioni.
Per le imprese "la stima è di 1,2 miliardi di euro, relativa ai danni diretti come la perdita dei macchinari; indiretti dovuti alla interruzione delle relazioni di scambio fra le imprese danneggiate dagli allagamenti e le imprese che ad esse vendono altri beni e servizi in una relazione di filiera; indotti dovuto alla contrazione dei consumi che conseguirebbe da una riduzione dei redditi. Per il settore agricolo, la quantificazione del danno è infine di circa 39 milioni di euro.