Alberto Pierini
Cronaca

Alluvioni, via al piano dopo l'emergenza nazionale: così lo sprint fondi e lavori

Il governatore sarà commissario straordinario, il decreto nel giro di venti giorni. La "ricetta Livorno" per mettere in sicurezza il territorio in due o tre anni. Prime demolizioni

Acqua alta al Bagnoro

Acqua alta al Bagnoro

Arezzo, 22 settembre 2019 - Il governo ha acceso il motore, la Regione sta per saltare in sella al treno in corsa. Il governatore Enrico Rossi aveva già spiegato ad Arezzo di essere pronto a diventare commissario straordinario dell’emergenza alluvione, se solo da Roma fosse arrivato il via libera allo stato di calamità nazionale. E l’ok è arrivato. Nei piani dovrebbe partire un’operazione tipo Livorno: anche lì Rossi super commissario e interventi partiti in tempi brevi, almeno a fronte di quelli imposti dalla burocrazia.

Lo stesso Rossi si era sbilanciato in una previsione di due o al massimo tre anni per prendere per le corna le situazioni più critiche. E dal Comune lo stesso assessore Marco Sacchetti ora professa ottimismo. «Le prime mosse sono già imminenti: nel giro di 20 giorni la struttura dirigenziale della protezione civile emetterà l’ordinanza che dà seguito alla linea scelta dal governo».

Conseguenze? L’immediata apertura dei canali di spesa. «Si tratterà di capire quali saranno le somme che il governo centrale vorrà impegnare e come ci saremo dentro: però la svolta c’è tutta». Quali i canali di spesa? Quelli per il risarcimento delle somme urgenze: se ne erano fatte carico la Regione in primis e il Comune per una parte. Quindi i canali per il risarcimento dei danni subiti da aziende e privati.

Il sindaco ha invitato anche le famiglie a dettagliare esattamente le spese. Intanto la settimana prossima la Regione farà un incontro in città per dare tutte le indicazioni esatte sulla procedura da eseguire per accedere ai risarcimenti. «Per prima cosa sarà costituito un tavolo tecnico con tutti i protagonisti, in testa la Regione: ci sarà anche l’università, fondamentale per dare il quadro sulle precipitazioni e quindi sul tipo di interventi necessari».

Al centro le zone critiche: Bagnoro e via Romana, la prima appesa al Valtina e l’altra al Sellina. «Con gli imprenditori di via Romana mi sono incontrato, l’attesa è alta. Per il Bagnoro nei prossimi giorni ordinerò la demolizione di quegli ostacoli che creano un tappo al deflusso delle acque». Ci sono anche ponticelli, varchi per le case ma la scelta è di andare fino in fondo.

Ma i progetti definitivi? «Sta al commissario adeguarli secondo la procedura dello stato di calamità naturale». Resta il nodo delle fogne: «E’ stato al centro di un incontro di pochi giorni fa. I danni subiti ad agosto è risultato fossero legati al materiale trascinato a luglio e che ancora non era stato rimosso. Da lunedì una videoispezione sulla rete ripulirà i punti ancora in difficoltà. Ma gli interventi risolutivi devono essere fatti a monte. Quelli eseguiti in via Dante hanno evitato guai peggiori». Ora tutto dovrebbe essere più veloce: diciamo a cascata?