
Amicizie speciali e diversità. Shrek e il peso del pregiudizio
"Non sono io ad avere un problema col mondo! È il mondo che sembra avere un problema con me!".
Dal film animazione Shrek al discorso sulle diversità, il passo è breve. Oltre al personaggio principale, Shrek, ce ne sono altri che vale la pena di analizzare. Fiona, il Ciuchino buffo e iperattivo e anche una dragonessa dall’apparenza aggressiva che sputa fuoco con l’intento di uccidere e scacciare, così, chi vuole salvare la principessa. Però si scioglie subito davanti alle parole… tante parole… di Ciuchino.
Ancora una volta il dialogo favorisce la comprensione e supera ogni diversità. Ciuchino non dà importanza alla mostruosità di Shrek, cerca compagnia e amicizia. In fondo anche lui è diverso e si sente solo, ma il suo spirito è libero e pieno di buoni propositi, il che gli permette di superare le barriere della diversità fisica.
La bella principessa Fiona nasconde anch’essa qualcosa: "di giorno in un modo, di notte in un altro". Questo continuo trasformarsi, non le consente di trovare una sua identità precisa, un suo essere, una sua posizione sociale. Con i buoni sentimenti e l’onestà, Fiona conquista la giusta collocazione. Ed ecco che le diversità scompaiono e lasciano il posto all’ospitalità, al sentirsi parte di qualcosa, alla vita vissuta.
Un paragrafo a sé, vogliamo riservarlo a Lord Farquaad di Duloc, personaggio tanto falso quanto inquietante. Non mostra la sua diversità, rifiutandola sistematicamente. Cerca, infatti, di nascondere la sua bassa statura con pedane e armature di ferro rialzate e di celare il suo brutto carattere e la sua cattiveria in nome del re. La sua fine è annunciata e si concretizza quando gli altri si coalizzano contro di lui.
Il messaggio cardine del film, anche per dei bambini, è importante ed è facilmente comprensibile perché affrontato con il sorriso e il divertimento.
Nella vita un’arma vincente può essere l’ironia, che permette di guardare le cose da un punto di vista diverso e abbattere i pregiudizi alla base delle discriminazioni e dell’intolleranza. E così "vissero per sempre orrendi e contenti". Un finale con un bel cambio di prospettiva rispetto alle altre favole, una morale che ci insegna a non dare giudizi affrettati e a rispettare il prossimo in tutte le sue sfaccettature.
Possiamo, quindi, riuscire ad accettare un compagno di classe più goffo, ad amare una persona che non rispecchia i classici canoni estetici e a non aver paura di una persona disabile, perché ognuno di noi è diverso, unico e irripetibile.