Gaia Papi
Cronaca

“Io, preda di un amore tossico”, primo viaggio chiusa in albergo

Pensa di aver trovato l’uomo della vita, si scopre prigioniera delle sue gelosie e manie. Con l’aiuto delle altre trova finalmente la forza di chiudere: il racconto di Antonella

Arezzo, 26 novembre 2024 – Il Pronto Donna ogni giorno apre le porte a storie di resilienza che raccontano il coraggio, la forza di donne che riescono a prendere in mano la propria vita e rinascere. Come quella di Antonella che ha deciso di raccontarci la sua storia. Una donna di mezza età, con figli e alle spalle un matrimonio finito. Antonella un giorno conosce un altro uomo. Inizia a frequentarlo, il cuore batte come quello di una sedicenne, con il tempo se ne innamora e lo fa entrare nella sua vita.

È la prima relazione dopo tanti anni durante i quali lei ha vissuto solo con, e per i suoi figli. A loro fa conoscere quest’uomo, si fida di lui. E’ nato l’amore. Ma con il passare dei mesi qualcosa cambia. Nella sua vita, insieme a quell’uomo, entrano piccoli gesti di gelosia, apparentemente innocui. Quando Antonella si prende una serata libera con le amiche, il suo cellulare non smette di ricevere messaggi: “Dove sei? Con chi sei? Quando rientri?”. A casa quel telefono è continuamente fra le sue mani, sempre sotto esame. Antonella non si riconosce più in questa relazione. Non è abituata a vivere un rapporto così difficile. Fa fatica a capire, a gestire; per lei questa è una storia importante, ma come viverla serenamente?. Sopporta, e ancora sopporta. Fino a quando la coppia va in vacanza insieme, la prima vacanza da soli. Le aspettative sono altissime, come è naturale di fronte all’inizio di una relazione.

Ma tutto crolla in un giorno, dopo un litigio. Antonella racconta di essere stata chiusa nella camera dell’albergo per ore. Lui non sopporta che quella che considera “la sua donna” possa ridere e scherzare con gli altri turisti.

La vacanza finisce, Antonella a casa non porta ricordi di bei tramonti e di giornate spensierate. Con lei c’è il peso, di un macigno, di quanto è accaduto in quella stanza di hotel. Decide di chiedere aiuto al Pronto Donna. Lo fa, ma non è convinta. Antonella quell’uomo non lo vuole lasciare, gli vuole dare un’altra possibilità.

Il percorso con il Pronto Donna parte, va avanti per mesi. Mesi duranti i quali, nonostante gli atti di violenza vadano avanti, lei continua a non sentirsi pronta a mettere un punto a quella storia, diventata per lei ormai quasi sconosciuta. Insieme alle volontarie dell’associazione inizia a parlare del senso dell’amore. Cosa voglia dire amare. Riflettendo giorno dopo giorno, Antonella scava dentro di sé. Va giù in profondità, raggiungendo spazi a lei sconosciuti.

Fino a quando finalmente capisce che i gesti di quell’uomo di cui era innamorata non parlano d’amore. Deve lasciarlo, nonostante i sentimenti che prova per lui, deve lasciarlo. La sofferenza è tanta. Poi arriva a capire che non è lei la responsabile di quei comportamenti, che non sta a lei salvare quell’uomo.

Oggi Antonella, grazie all’aiuto delle volontarie del Pronto Donna, ha ritrovato fiducia in se stessa, e dopo un anno dall’inizio di quel faticoso percorso, ha trovato il coraggio di lasciare quell’uomo. Lei ha costruito il suo futuro, ritrovando la forza e la voglia di vivere.