LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Anche i preti resistenti si vaccinano "Ho accolto l’appello del Papa, atto d’amore"

Viaggio nelle parrocchie tra indecisi e sostenitori della linea del vescovo: un anziano prete aveva timor ma poi è andato all’hub. Don Luca Bizzarri. "Il Green pass è legge e l’indicazione della Chiesa è testimoniare l’impegno verso gli altri"

di Lucia Bigozzi

Nella "quota" di resistenti c’è qualche sacerdote in là con gli anni e alle prese con gli acciacchi dell’età, poco propenso a sommarci anche l’opzione effetti del vaccino. Una ritrosìa dovuta più a "tutto ciò che si sente dire in giro", spiega uno di loro, che a una consapevolezza ragionata; tanto è vero che proprio in questi giorni chi dubitava, ha sciolto le riserve raggiungendo un hub vaccinale. Una decina in tutto, i parroci della diocesi aretina che di tonache ne conta 309, non troppo inclini alla sollecitazione sulla dose declinata dal vescovo Riccardo Fontana, in maniera per ora dialogante ma ferma.

Al netto dei "ritardatari" per motivi di salute, gli altri si riducono a poche unità. Il convincimento della stragrande maggioranza dei sacerdoti è riassunto nel ragionamento di don Luca Bizzarri, parroco di San Domenico ad Arezzo: "Da un lato il Green pass è una legge dello Stato, buona perché serve al bene delle persone; dall’altro è un’indicazione precisa della Chiesa che ha il dovere di testimoniare l’impegno per gli altri". Don Luca sa "di qualche confratello perplesso per paura legata al tam tam mediatico, ma poi si è convinto", al vaccino. Cinquantaquattro anni, guida la parrocchia da un mese e il vaccino se l’è fatto: "Ne sono convinto e stiamo vedendo che consente di riprendere la normalità della vita di cui c’è assolutamente bisogno". La regola del Green pass vale anche per i collaboratori: dai catechisti al ‘gruppone’ di scout, ai volontari. "In parrocchia rispettiamo le regole con serenità: mascherina, distanza, gel e carta verde per gli operatori pastorali. Quasi tutti vaccinati, tranne qualche giovane che sta provvedendo in questi giorni". Don Alessandro Bivignani, 41 anni, è uno dei sei parroci dell’unità pastorale di Anghiari. "Mi sono vaccinato accogliendo ciò che ha consigliato il Papa parlando di gesto d’amore verso il prossimo". Proprio ieri c’è stata la riunione del Vicariato (sono venti nella diocesi) dove "tra i temi affrontati abbiamo parlato del pass e comunicato a tutti la forte sollecitazione del vescovo per chi non è ancora vaccinato. Noi siamo tutti immunizzati, compresi i collaboratori parrocchiali".

Aggiunge un terzo aspetto nel novero delle valutazioni che un sacerdote è chiamato a fare: "Aderire è anche un atto di obbedienza nell’esercizio della nostra missione". A Camucia don Aldo Manzetti guida una delle parrocchie più grandi della diocesi con seimila fedeli. "Sono vaccinato, bisogna farlo per rispetto degli altri e noi dobbiamo dare testimonianza. Il vescovo fa bene a sollecitare scegliendo la via del dialogo, anche se in diocesi ci sono certi caratteri forti…, ma saprà trovare la strada giusta". In parrocchia è lui a fare i controlli, ad esempio sui volontari Caritas e "ai pochissimi non ancora vaccinati abbiamo chiesto di sospendere l’attività". Dal vicariato di Castiglion Fiorentino, don Marcello Colcelli è netto: "Qui abbiamo tutti il Green pass, nessun problema".