GAIA PAPI
Cronaca

Annusatori di cattivi odori. Via libera di giunta per altri 6 mesi. I test costeranno 42mila euro

"Le indagini vanno avanti per garantire maggiore veridicità scientifica allo studio" spiega l’assessore Sacchetti. Un problema che non riguarda solo la qualità della vita, ma che desta preoccupazione per la salute. .

Una delle postazioni numerate dove gli annusatori devono verificare la qualità dell’aria in termini di odori

Una delle postazioni numerate dove gli annusatori devono verificare la qualità dell’aria in termini di odori

Altri sei mesi di lavoro per gli annusatori. Lo ha deciso la Giunta comunale, stanziando ulteriori 42mila euro nella ricerca dell’origine dei cattivi odori che, stando alle numerosissime segnalazioni, attanagliavano le aree di San Zeno, Le Poggiola, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle, Olmoda maggio 2022. Cattivi odori che si sarebbero intensificati in particolar modo a partire da giugno 2023 rendendo la vita dei residenti un inferno, giorno e notte. "Le indagini vanno avanti per garantire maggiore veridicità scientifica allo studio, nonostante le segnalazioni siano drasticamente ridotte" spiega l’assessore Marco Sacchetti. Segnalazioni che nei mesi passati arrivavano copiose da parte dei membri del comitato aretino "stop puzzo", nato proprio per portare il problema all’attenzione dell’amministrazione e delle istituzioni competenti. Un problema che non riguarda solo la qualità della vita, ma che desta preoccupazione per la salute. "Per effetto delle segnalazioni, Asl e Arpat si sono attivati per lo svolgimento di numerosi controlli finalizzati a verificare le segnalazioni e individuare le origini del problema" spiegano in Giunta. "Pur stabilendo un probabile nesso tra i cattivi odori e le attività di trattamento dei rifiuti solidi urbani dell’impianto in strada vicinale dei Mori a San Zeno, l’attività di verifica ha accertato l’estrema complessità del fenomeno, da una parte per le sue correlazioni con i fattori meteorologici e dall’altra per la presenza di segnalazioni che riferiscono tipologie di odore diverse tra di loro e possibilmente riferibili anche a fonti differenti". Così all’inizio dell’anno erano partite le selezioni per trovare personale da impiegare nell’indagine olfattometrica che sarebbe stata svolta dalla società Ecol Studio di Lucca, con l’obiettivo di produrre una mappa di frequenza e intensità degli odori. Costo? Intorno ai 60mila euro. Dopo i primi sei mesi di indagine, è di questi giorni la decisione presa dalla Giunta comunale di estendere la ricerca per ulteriori 6 mesi, presunti, (totale 1 anno), quindi fino alla primavera del 2025, per garantire una durata sufficientemente lunga affinché l’indagine sia rappresentativa delle condizioni meteorologiche del sito. L’indagine avrà un costo di 42,mila e 400 euro, di cui 15.563,66 euro nell’anno 2024 e 26.836,34 nel 2025. "Una estensione per dare maggiore veridicità da un punto di vista scientifico allo studio e renderlo inattaccabile" continua Sacchetti. "Del resto il programma consigliava fin dall’inizio di effettuare rilievi per un intero anno, in modo da abbracciare più stagioni, niente di strano quindi. Avanti con i rilievi per tutelare i cittadini e la nostra azienda contro la quale era stato puntato il dito. Azienda che ha provveduto ad un upgrade impiantistico che ha prodotto effetti, considerando che segnalazioni, tramite Pec, dirette o nell’App, si sono ridotte drasticamente".