MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Antenna per la telefonia a Pogi. Comune e cittadini la bocciano

L’installazione alta ben 34 metri, sarebbe collocata all’ingresso della frazione e vicino al ponte romano .

La frazione di Pogi Alto insorge per l’installazione di una antenna

La frazione di Pogi Alto insorge per l’installazione di una antenna

Maggioranza, opposizione e cittadini uniti contro l’installazione di un’antenna 5G, alta ben 34 metri, all’ingresso di Pogi Alto e vicino al ponte romano che caratterizza il piccolo borgo della Valdambra. La bocciatura corale è arrivata al termine della riunione convocata martedì scorso nel circolo della frazione dall’amministrazione comunale di Bucine e dal Comitato dei residenti dopo la richiesta di Inwit, azienda che realizza e gestisce infrastrutture digitali, di collocare il pilone in un terreno della Diocesi in bella vista e quindi ad alto impatto paesaggistico.

Fin da subito si era registrata una levata di scudi dei residenti che avevano anche espresso il loro dissenso con uno striscione appeso alla segnaletica stradale, ribadendo il no secco a un intervento definito devastante per l’immagine dei luoghi. "E’ stato un incontro molto partecipato – ha spiegato il sindaco Paolo Nannini – e in sala erano presenti, oltre alla gente del paese, quasi tutti i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione". Insomma una partecipazione bipartisan che la dice lunga sulla preoccupazione trasversale della comunità.

E a fine serata è stata presa all’unanimità la decisione di dare mandato al sindaco di interloquire con Inwit per individuare un sito alternativo meno impattante. "Nei prossimi giorni – ha proseguito il primo cittadino - ci troveremo con un gruppo ristretto di abitanti per trovare un posto adeguato che dovrà essere di proprietà pubblica o dell’Istituto Diocesano". L’opera, ha continuato, rientra nell’ambito del Pnrr e nel progetto che riguarda le zone bianche, ovvero prive di copertura del segnale di telefonia.

"Si tratta di progetti prioritari inseriti nel Piano Italia 5G finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In base alla legge del 4 luglio 2024, che converte il "decreto coesione" - ha aggiunto - è previsto che la localizzazione dei nuovi impianti di telecomunicazione 5G nelle aree non coperte sia possibile anche in deroga alle previsioni degli specifici regolamenti dei Comuni. Adesso stiamo lavorando tutti insieme per trovare un’alternativa e nella settimana prossima ci incontreremo con i referenti di Inwit che si è detta disponibile al dialogo".