Antidoping agli armati, corteo a rischio. Ghinelli: denuncia e stretta sulle regole

La proposta: test per chi sfila e scende in Piazza, l’appello a rettori e quartieristi per garantire l’ordine. Dura condanna per i tafferugli e l’aggressione al dipendente comunale. Il sindaco dai carabinieri.

Antidoping agli armati, corteo a rischio. Ghinelli: denuncia e stretta sulle regole

Il sindaco Ghinelli ha lanciato un messaggio ai quartieri per evitare altri disordini

di Matteo Marzotti

AREZZO

"Adesso basta". Il sindaco Ghinelli tuona dopo i disordini registrati domenica durante il corteo della Giostra del Saracino. Figuranti e spettatori venuti alle mani davanti al teatro Petrarca, e prima ancora un dipendente comunale malmenato da alcuni quartieristi nel tentativo di transennare via Mazzini. A tre giorni dall’accaduto il primo cittadino interviene nel corso di una conferenza stampa, insieme al consigliere delegato alla Giostra, Paolo Bertini, e al comandante della Polizia Municipale, Aldo Poponcini. "Il dipendente che è stato malmenato ha denunciato l’accaduto, ed ha tutta la nostra solidarietà – spiega Ghinelli – tutto è nato dal fatto che sette delle dieci transenne che dovevano separare una parte di tifosi di un quartiere dal corteo storico nella zona di via Mazzini erano state rimosse e spostate in un luogo non pubblico. Stiamo parlando della sottrazione illegittima di transenne di proprietà comunale che dovevano essere utilizzate sulla base di quanto aveva stabilito il comitato di sicurezza pubblica. Il nostro dipendente si è recato per prenderle ed è stato fermato e aggredito. Questo è inaccettabile e dunque ho presentato denuncia ai carabinieri". Ghinelli ribadisce più volte un concetto nel suo intervento e cioè che l’amministrazione a "non vuole cedere di un millimetro". "Mi rendo conto che non è semplice – aggiunge il sindaco – perché questo significa o mettere le transenne dappertutto, cosa che oggettivamente è difficile da fare e secondo me non è nemmeno bello, oppure si fa un monitoraggio continuo e costante in maniera opportuna".

E tra le misure da adottare c’è una proposta decisamente forte come quella del controllo antidoping sui figuranti. "Perché i comportamenti che abbiamo visto domenica non sono consoni a una persona lucida" sottolinea Ghinelli che poi analizza un altro episodio chiave come quello che ha avuto per protagonisti figuranti e spettatori davanti al teatro Petrarca. Immagini immortalate da alcuni smartphone e che hanno fatto il giro del web. "Già in passato un questore aveva avanzato l’ipotesi di sostituire lance e balestre dei figuranti con armi di plastica. Riuscimmo a scongiurare quell’epilogo spiegando che non erano mai state utilizzate come oggetti per offendere – spiega il sindaco - ma se le persone in costume non sono in grado di mantenere il decoro, anche a fronte di provocazioni, insulti e sfottò, allora il problema si ripropone e diventa difficile da gestire. Il corteo è parte fondamentale della manifestazione, ma non può degenerare. Il rischio è che, per prevenire i tafferugli, non si faccia più. Ed è una decisione che potrebbe prendere il prefetto stesso".

Non ha usato giri di parole nemmeno Paolo Bertini, consigliere delegato alla Giostra del Saracino. "Più che un messaggio vogliamo lanciare un invito ai quartieri e in primis ai rettori, con i quali presto ci incontreremo, i quali sono responsabili non solo dei propri figuranti ma anche dei propri sostenitori - spiega Bertini - La festa della città non può essere violentata così. Le misure restrittive o il transennamento integrale del percorso della sfilata servono fino a un certo punto. Decurtare i punteggi dei giostratori se i propri sostenitori o figuranti causano incidenti? Meglio arrendersi che intaccare l’aspetto tecnico, ci arriverei solo come extrema ratio. Occorre piuttosto una presa di responsabilità per ricostruire un’idea diversa della Giostra. I rettori hanno un compito delicato, soprattutto adesso: il Comune concede molto ai quartieri in cambio di un’attività importante. Ma loro devono garantire il controllo di tutto il corpo sociale".