REDAZIONE AREZZO

Apre a San Giovanni Valdarno il frigorifero sociale

Dal 1° marzo nella città di Masaccio l'iniziativa solidale di due giovani commercianti che hanno deciso di destinare ai bigognosi pietanze preconfezionate al costo simbolico di un centesimo.

san giovanni frigorifero sociale

Arezzo 27 febbraio - E' un'iniziativa unica in Valdarno. A San Giovanni due giovani commercianti dal prossimo mese di marzo apriranno nel loro locale il frigorifero sociale. E' l'evoluzione di un progetto di lotta allo spreco alimentare e aiuto ai bisognosi nato in Spagna nel 2015 con il diffondersi della crisi economica. Nella città di Masaccio l'idea è stata adottata da due giovani esercenti fiorentini, Duccio Tirindelli e Niccolò Ferrarese, che dal novembre scorso gestiscono “Osteria Fumetti Food Experience” di piazza della Libertà. Una sorta di fast food made in Tuscany con piatti pronti prodotti dall'omonima azienda castelfranchese fondata da Massimo Gironi e dai familiari nel 1983 e diventata leader in Italia nella distribuzione organizzata di creazioni gastronomiche fresche e nella ristorazione viaggiante.

L'iniziativa debutterà, come detto, il 1° marzo: “Da giovedì prossimo – annuncia Niccolò Ferrarese – chi entrerà in negozio noterà che una parte dei frigo con le vaschette del cibo confezionato avrà un fine solidale. All'interno ci saranno pietanze ormai prossime alla data di scadenza, dai 2 ai 4 giorni, ma che si possono ancora consumare tranquillamente. Le metteremo a disposizione di chi ha bisogno al prezzo di 1 centesimo così da poter rilasciare l'obbligatorio scontrino fiscale”. Non si tratta soltanto di sostenere le persone in difficoltà rimaste in mezzo al guado della crisi: “Ci preme anche lanciare – sottolineano i promotori – un messaggio chiaro a non buttar via gli alimenti, una costante, purtroppo, nei Paesi occidentali”.

Insomma, Duccio e Niccolò, insieme ai panni dei commercianti indossano anche quelli degli operatori del sociale. La loro è una scelta di vita, perchè alle spalle hanno percorsi formativi lontani in teoria dal settore gastronomico: Ferrarese si occupava di marketing e Tirindelli era un agente di commercio. Il frigo social, per inciso, sarà solo una delle azioni mirate a coinvolgere il Valdarno, punto di partenza per esportare un modello di imprenditoria equa e sostenibile magari oltre i confini della penisola. Presto il locale diventerà un piccolo cenacolo di cultura e di relazioni che partono dalla buona tavola per estendersi alla musica, al teatro e all'arte nelle sue forme più diverse.