Anghiari (Arezzo), 4 agosto 2023 – Era uno degli interpreti del bello: architetto, curatore di negozi di grandissima qualità, cofondatore del Viaggiatore Immaginario, la splendida libreria del centro di Arezzo. Ha trovato la morte sulla Libbia, precipitando con l’auto in una scarpata. E’ la fine amara di Pasquale Pinna: aveva 73 anni, l’allarme è partito intorno alle 14 e non è escluso che sia rimasto per ore sul fondo della scarpata.
Ad una decina di metri dalla sua Volkswagen Golf station wagon, finita fuori strada. Erano da poco trascorse le 14 di ieri, ma Pasquale Pinna era già morto e probabilmente anche da diverse ore; il punto nel quale la sua vettura ha finito la tragica corsa è nascosto e quindi questo è il motivo che può spiegare quanto successo lungo la provinciale Libbia nei pressi di Chiaveretto, frazione di Subbiano, anche se il punto esatto dell’incidente si trova nel territorio di Anghiari.
Una volta superato il ponte di Chiaveretto in direzione del valico della Scheggia, vi sono le indicazioni delle strade secondarie che conducono a Mugnano e Casale; poco più avanti, nel tratto sinuoso pianeggiante che precede la località di Ponte Francese, dove la Libbia inizia l’ascesa verso la Scheggia, la Golf è uscita, compiendo un volo di una ventina di metri sulla scarpata per poi fermarsi sul torrente che scorre in zona.
Ed è qui che Pinna è stato rinvenuto senza vita dai sanitari del 118 con l’ambulanza infermierizzata di Subbiano. In base agli elementi raccolti dopo aver visionato le condizioni in cui versava, è ragionevole ipotizzare che la disgrazia possa essere avvenuta anche di prima mattina, mentre stava tornando verso casa dopo aver fatto degli acquisti. L’auto era piena di buste.
Come mai l’uscita di strada? E’ possibile che la causa sia stato un malore, dal momento che sul fondo stradale non sono state rilevate impronte di frenata. Ma non si può neanche escludere cause diverse: il passaggio di un animale o il classico attimo di distrazione. Sul posto anche i vigili del fuoco e i carabinieri di Arezzo per i rilievi di legge. Certo Pinna lascia un vuoto alle spalle non da poco.
Architetto affermato, specializzato in restauro, gastronauta e appassionato della cucina, che per lui era un altro modo di coltivare il bello. Passando da un gioiello sistemato con cura, quello della fattoria La Speranza, tra l’Arno e il Tevere. Aveva contribuito a fondare "Il Viaggiatore Immaginario", trovando con il suo pioniere Giampiero Bracciali un’affinità che nasceva dalla grande letteratura. E disegnato grandi spazi, come quelli della sartoria Donati o il primo atelier di Giovanni Raspini,
Sembra che stesse risistemando una bella casa a Ponte Francese. A scoprire che qualcosa di grave era successo un automobilisti di passaggio. Il primo a notare che un’auto era precipitata nella scarpata. Raggiunta poco dopo dai carabinieri, che a lungo hanno cercato di stabilire le cause dell’incidente.
Nel cuore di un ambiente naturale straordinario, di quelli che probabilmente a Pinna sarebbero piaciuti e che per certo lui avrà conosciuto a menadito: è morto lì, con la macchina finita a picco incastrata tra gli alberi, nel pieno di una grande bellezza. Quella che aveva amato per tutta la sua vita.